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Nei giorni scorsi, il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci ha annunciato che il termine per la presentazione dell’ultimo spesometro relativo all’anno 2018 e del primo esterometro (riferito alle operazioni di gennaio 2019) sarà prorogato dal 28 febbraio al prossimo 30 aprile.
Tale misura consentirà a professionisti ed aziende di prendere un po’ di respiro rispetto alla selva di scadenze previste per questo mese, ma, al tempo stesso, il rischio è quello di aver solo rimandato il problema ad aprile, senza averlo effettivamente risolto.
In base a quanto previsto dalla disciplina fiscale, in questo mese di febbraio, numerose sono le scadenze con cui aziende e professionisti dovranno confrontarsi.
Entro il 18 febbraio dovranno essere effettuate le liquidazioni IVA mensili riferite al mese di gennaio 2019: tale data, peraltro, rappresenta anche il termine ultimo per poter emettere tardivamente fatture elettroniche riferite a tale periodo, senza incorrere in sanzioni.
Va ricordato che le sanzioni per la tardiva emissione delle fatture sono ridotte dell’80% per i documenti emessi entro il termine per la liquidazione successiva (16 marzo). Lo sconto sulle sanzioni, però, come precisato dall’Agenzia a Telefisco, non riguarderà però il conseguente tardivo versamento dell’IVA.
Scorrendo il calendario, poi, il 25 febbraio scadrà il termine per la presentazione dei modelli INTRA mensili, mentre entro fine mese, al 28 febbraio, dovranno essere presentate le liquidazioni periodiche IVA relative al quarto trimestre del 2018.
In questa selva di scadenze, poi, era originariamente previsto che, sempre a fine mese, scadessero i termini per la presentazione di spesometro ed esterometro. Termini che, come già anticipato, saranno prorogati al 30 aprile 2019.
Nessun costo per le casse dello Stato, il semplice rinvio di un adempimento compilativo e, per quanto riguarda lo spesometro, in via di dismissione (tale adempimento non è più dovuto dal 1° gennaio 2019). Sulla carta, sembra che con l’annunciato decreto di prossima uscita, tutti i problemi possano essere risolti.
Scavando appena sotto la superficie, però, si può notare come il calendario degli adempimenti di aprile sia altrettanto, se non più, complicato di quello del corrente mese di febbraio.
Accanto agli obblighi relativi alla dichiarazione IVA e agli INTRA mensili, che restano sostanzialmente invariati, il mese di aprile vede il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione IVA annuale (30/4). Peraltro, entro il 30 aprile è prevista anche un’importante scadenza, ossia quella relativa all’approvazione dei bilanci di esercizio.
Va poi evidenziato che la proroga del termine per la presentazione dell’esterometro pare che riguarderà più mesi: cosicchè anche le comunicazioni di febbraio e marzo ricadrebbero nella proroga e tutti i dati sarebbero trasmessi solo a fine aprile, con il forte rischio di creare un effetto imbuto.
Certo, va detto che, fra un paio di mesi, buona parte dei ritardi accumulati con l’arrivo della fatturazione elettronica e il necessario adattamento dei processi aziendali e tecnologici dovrebbero essere superati.
Al tempo stesso, non si può che notare come il Governo, in questa fase, stia necessariamente facendo il gioco delle tre carte, spostando da una parte all’altra un problema ormai ineludibile, la cui soluzione può essere solo quella di un necessario ed organico intervento di riorganizzazione e razionalizzazione degli adempimenti (fiscali, contabili, contributivi, ecc.) e del loro calendario.