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In tema di ICI, è legittimo l'avviso di accertamento emanato sulla base di un regolamento del consiglio comunale che, in forza del D.Lgs. 446/1997, articoli 52 e 59 e del D.Lgs. 267/2000, articolo 48, abbia indicato periodicamente i valori delle aree edificabili per zone omogenee con riferimento al valore venale in comune commercio, trattandosi di atto che ha il fine di delimitare il potere di accertamento del comune qualora l'imposta sia versata sulla base di un valore non inferiore a quello predeterminato e, pur non avendo natura imperativa, integra una fonte di presunzioni idonea a costituire, anche con portata retroattiva, un indice di valutazione per l'Amministrazione ed il giudice, con funzione analoga agli studi di settore. Ciò non di meno rimane ferma la regola, stabilita dal D.Lgs. 446/1997, articolo 52, secondo la quale il valore delle aree fabbricabili è quello venale in comune commercio; il contribuente può dichiarare un valore inferiore a quello stabilito nel regolamento e il Comune può ritenerlo congruo, in quanto concretamente corrispondente al valore di mercato come può accertare un valore maggiore, e in tal caso l'accertamento deve essere motivato facendo riferimento ai valori di mercato. In questa prospettiva, l'indicazione periodica dei valori delle aree edificabili per zone omogenee ai sensi del D.Lgs. 446/1997, ex articolo 59, comma 1, lettera g), con riferimento al valore venale in comune commercio - che delimita il potere di accertamento del Comune qualora l'imposta sia versata sulla base di un valore non inferiore a quello così predeterminato - integra una fonte presuntiva idonea a costituire un oggettivo indice di valutazione per l'Amministrazione e il giudice tributario, "secondo criteri improntati al perseguimento dello scopo di ridurre al massimo l'insorgenza del contenzioso"; ciò non toglie che il perseguimento della finalità deflattiva del contenzioso non è ostacolato dal riferimento a valori di mercato agevolmente e univocamente desumibili da "atti pubblici o privati" di cui il Comune abbia il possesso o la concreta conoscenza, trattandosi di elementi sufficientemente specifici e in grado di contraddire quelli di segno diverso ricavati in via presuntiva dai rilevati valori delle aree circostanti aventi analoghe caratteristiche (cfr. sentenze n. 9135/2005, n. 11171/2010, n. 3841/2012, n. 13105/2012, n. 17645/2014, n. 21197/2014, n. 5068/2015, n. 22254/2016, n. 4969/2018, n. 13635/2018 e n. 15312/2018).
In questa sezione sono raccolte le sentenze di commissioni tributarie e della Cassazione relative alla trattazione di tematiche attinenti al settore dell’agricoltura e dell’alimentazione