Ecobonus e sismabonus rappresentano due delle agevolazioni fiscali più importanti ed utilizzate all’interno dell’ordinamento italiano, benefici che sono stati recentemente oggetto di aggiornamenti da parte del Legislatore.
Infatti, con l’art. 10 del D.L. n. 34/2019 (Decreto Crescita), è stata introdotta la possibilità di chiedere lo sconto in fattura al fornitore per un importo pari all’agevolazione spettante, attribuendo a questi l’onere di recuperare i relativi importi in più rate annuali.
L’opportunità della cessione del credito
I contribuenti possono cedere il credito derivante dagli interventi effettuati per il c.d. ecobonus o il sismabonus ai seguenti soggetti:
- ai fornitori che hanno effettuato gli interventi nonché ad altri soggetti privati, con la facoltà per gli stessi di successiva cessione del credito, con esclusione delle banche e degli intermediari finanziari;
- ad altri soggetti privati, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, sempreché collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione.
Potranno invece cedere il proprio credito alle banche e agli intermediari finanziari i soli contribuenti che ricadono nella no tax area.
Pertanto, oltre alla possibilità di ottenere il cosiddetto sconto in fattura, l’ordinamento offre al contribuente anche l’opportunità di cedere a terzi il credito d’imposta, seppur con delle limitazioni.
Tali opportunità andrebbero valutate con grande attenzione: in generale, infatti, la richiesta dello sconto in fattura legittima il prestatore del servizio ad aumentare il costo del servizio, dovendosi accollare i costi del recupero pluriennale degli importi spettanti.
Invece, potendo attivare lo strumento della cessione del credito nei confronti dei soggetti diversi dal fornitore del servizio si potrebbero determinare delle convergenze di interessi (ad esempio tra soci).
Agricoltori: attenzione al vantaggio fiscale!
Tra le tre possibili alternative è necessario che ogni contribuente valuti con attenzione quali siano quelle per lui più convenienti.
Per gli agricoltori, ad esempio, usufruire direttamente della detrazione offerta dall’ecobonus e dal sismabonus può risultare molto complicato: i piccoli agricoltori e gran parte delle aziende operanti in regime speciale, a fronte di una detrazione economicamente importante, potrebbero risultare incapienti e impossibilitati a usufruire del credito d’imposta.
Pertanto, è opportuno valutare con grande attenzione la modalità di fruizione delle varie detrazioni fiscali, per evitare di perdere importanti opportunità, ma anche risorse economiche.
Spesso le aziende agricole operano sotto forma di società semplici e, in tali casi, deve essere la società stessa a chiedere l’eventuale sconto in fattura, diventando così il soggetto deputato ad usufruirne del credito d’imposta che potrà essere ceduto per trasparenza ai soci.
Infatti, nella risposta 303/2019, l’Agenzia delle Entrate ha ammesso la possibilità della successiva cessione tra soci del credito corrispondente alla detrazione per interventi di riqualificazione energetica sostenuti da una società semplice, da questa attribuito ai soci pro-quota.
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