La Legge di Bilancio 2020, con l’art. 1, comma 509, ha stabilito che a partire da quest’anno, e per il prossimo triennio, i costi sostenuti per l’acquisto delle colture arboree pluriennali subiranno una maggiorazione del 20% con il conseguente aumento della quota deducibile in ciascun esercizio.
La norma non è riservata alle sole attività agricole ma vale per tutte le imprese industriali che sostengono spese per investimenti relativi ad impianti di colture arboree pluriennali.
Ovviamente tale agevolazione è applicabile alle sole imprese che determinano il reddito in base al bilancio e, quindi, possono dedurre gli ammortamenti.
Tale agevolazione, quindi, prevede una maggiorazione del 20% del costo sostenuto per l’acquisto delle colture arboree pluriennali quali, ad esempio, alberi da frutto, viti e piantumazioni effettuate per ragioni ambientali, ed è valida per il triennio 2020-2022.
Dal tenore letterale della norma si evince che, per usufruire dell’agevolazione, la piantumazione debba avvenire durante questo triennio e il costo debba essere dedotto nel limite della quota imputabile a ciascun esercizio.
Tale ultima affermazione, richiamata anche dalla Circolare Ministeriale 10/1991, comporta che i costi pluriennali devono essere capitalizzati fino a quando le predette spese pluriennali entrano in produzione e, quindi, fino a quando le colture producono reddito, legittimando così la deduzione delle quote di costo imputabili all’esercizio.
La normativa crea difficoltà applicative poiché, come è ben noto, le piante da frutto e le viti, che sono le maggiori destinatarie della maggiorazione, richiedono almeno tre anni per entrare in produzione e, quindi, la maggiorazione del 20%, corrispondente con il triennio 2020-2022, coinciderebbe con un periodo in cui il costo della coltura, non producendo la stessa un reddito, non può essere fiscalmente dedotta.
In attesa di chiarimenti sull’applicazione della nuova disposizione, la soluzione in questi casi potrebbe essere quella di capitalizzare il maggior costo del 20% relativamente agli esercizi dal 2020 al 2021 per poi ammortizzarlo dal periodo di entrata in produzione dell’impianto.
Caso diverso invece si ha per le piantagioni che non hanno funzioni produttive ma strumentali come, per esempio, le piante utilizzate come recinzioni di aziende zootecniche ed industriali: in questo caso gli arbusti svolgono la loro funzione immediatamente e il costo sostenuto potrà essere ammortizzato immediatamente con la maggiorazione del 20% per tre anni fino al 2022.
L’agevolazione non si applica per le spese sostenute per l’acquisto di terreni.
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