Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 1859 del 28 gennaio 2013) ha stabilito che anche al detentore dell’immobile detenuto con un contratto di comodato spetta il rimborso Iva per le spese di ristrutturazione sostenute. 

Gli 'ermellini' hanno confermato quanto in precedenza deciso dalla Commissione Tributaria Regionale che aveva ritenuto 'inerenti all'attività d'impresa' i costi sopportati dal conduttore dell'immobile, sulla scorta dell'attività che vi avrebbe esercitato in seguito.

Il caso riguarda un'impresa alla quale il suo amministratore aveva dato in comodato gratuito l'utilizzo di un immobile. 

L'impresa aveva effettuato interventi di ristrutturazione sul bene, anche economicamente importanti.

A fine lavori aveva chiesto al fisco il rimborso dell'Iva anticipata. L'Agenzia delle Entrate si è opposta alla richiesta sostenendo che nel periodo di sostenimento delle spese l'impresa non aveva posto in essere alcuna attività, non realizzando nessuna operazione imponibile attiva.

La Suprema  corte  ha   però  affermato  che   se   le   spese  sono considerate inerenti all'attività dell'impresa non è possibile disconoscere la detrazione dell'Iva.