Oltre alla gestione sanitaria dell’emergenza Coronavirus, ora il Governo deve lavorare anche sulle tematiche economiche di un Paese che, a causa del lockdown, vede cittadini ed imprese in grande difficoltà.
Per fronteggiare la crisi, nei prossimi dieci giorni dovrebbero essere approvati due appositi Decreti con cui saranno introdotte numerose misure: il primo dei due dovrebbe riguardare lo sblocco di risorse per garantire liquidità a tutti gli operatori economici; il secondo, invece, dovrebbe avere ad oggetto una serie di misure di più ampio respiro.
Prestiti e reddito di emergenza
Le prime misure in cantiere sono quelle relative a prestiti agevolati per le imprese e reddito di emergenza per le fasce economiche più a rischio: l’obiettivo, infatti, è quello di garantire la sopravvivenza di tali soggetti a tutela della tenuta economica del Paese.
Per quanto riguarda le imprese, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha preannunciato l’introduzione di prestiti fino ad 800.000 euro garantiti al 100% dallo Stato, ma anche l’estensione delle garanzie fino al 90% per ulteriori prestiti di importo anche superiore, purché proporzionati al fatturato delle imprese (fino al 25%).
Per quanto concerne i cittadini, invece, è allo studio il cosiddetto reddito di emergenza, un’indennità di importo pari a 500 euro per tutti quei soggetti in gravi condizioni economiche e non in grado di fronteggiare la situazione. Sono allo studio anche specifiche misure indennitarie a favore delle famiglie con figli minori di 14 anni.
Stop agli adempimenti
Tra le misure al vaglio c’è il prolungamento della sospensione dei vari adempimenti.
Sul tavolo ci sono lo stop per il mese di maggio di IVA, ritenute e contributi, già bloccati ad aprile, con il dubbio legato ai “trimestrali”, il cui rinvio potrebbe avere un costo per lo Stato di quasi 14 miliardi di euro. L’idea, però, è quella di limitare il numero di soggetti coinvolti nella sospensione: si pensa di bloccare i pagamenti per professionisti ed imprese con volume d’affari fino a 10 milioni e con un calo del fatturato pari ad almeno il 25%.
A queste misure potrebbero aggiungersi poi il rinvio della stretta sulle ritenute negli appalti e lo stop alle sanzioni per l’errata determinazione degli acconti di giugno.
Non solo la materia fiscale sarà oggetto di rinvii: si ricorda infatti che le Pubbliche Amministrazioni opereranno al minimo e ciò sarà agevolato dal prolungamento d’ufficio di concessioni e autorizzazioni, mentre tutta la Giustizia dovrebbe vedere un ulteriore slittamento al 4 maggio delle udienze civili, penali, militari e tributarie.
Bonus prima casa e molto altro
Con il Decreto Aprile, dovrebbero essere bloccati i due termini di diciotto e dodici mesi relativi al cosiddetto “bonus prima casa”, al fine di non far perdere le agevolazioni fiscali ai cittadini che, a causa dell’emergenza, fossero stati impossibilitati a trasferire la propria residenza nei termini previsti.
Tante, poi, sono le altre misure in discussione: dalla moratoria per i mancati versamenti all’estensione del bonus affitti anche per gli immobili ad uso non abitativo (come alberghi, studi, capannoni o nel caso di affitto di azienda), dal credito al consumo all’apertura dei cantieri.
Insomma, sono tanti i nodi da sciogliere per provare a rimettere in moto il Paese in vista dell’auspicabile prossima entrata nella fase 2 dell’emergenza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA