Il Decreto Rilancio, approvato dal Governo lo scorso 13 maggio, tra le numerose misure di sostegno prevede ulteriori fondi destinati a finanziare le spese, sostenute dalle imprese, per la sicurezza anti-contagio.
Il maxi-Decreto stanzia 403 milioni di euro, a fondo perduto, per le imprese che hanno sostenuto spese per rispettare gli obblighi previsti dalle linee guida INAIL/ISS e dal Protocollo aziende-sindacati del 24 aprile 2020.
L'intervento è destinato a tutte le imprese, anche individuali, iscritte al Registro delle imprese o all’Albo delle imprese artigiane ed alle imprese sociali.
Stando a quanto previsto dalla norma, gli interventi finanziabili sono quelli per la riduzione del rischio di contagio, attraverso l’acquisto di:
- apparecchiature e attrezzature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori (compresi i relativi costi di installazione);
- dispositivi elettronici e sensoristica per il distanziamento;
- apparecchiature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori rispetto agli utenti esterni e rispetto agli addetti di aziende fornitrici;
- dispositivi per la sanificazione dei luoghi di lavoro;
- sistemi e strumentazione per il controllo degli accessi;
- dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale.
Tutti i dispositivi dovranno essere certificati secondo le normative vigenti in materia. Gli importi massimi dei contributi sono fissati a:
- 15.000 euro per le imprese fino a nove dipendenti;
- 50.000 euro per quelle da dieci a cinquanta dipendenti;
- 100.000 euro per le aziende con oltre cinquanta addetti.
I contributi saranno concessi automaticamente da INVITALIA, previo trasferimento delle risorse da parte dell’INAIL, sulla base degli indirizzi specifici formulati dall’Istituto.
La norma nel Decreto Rilancio specifica che questi ulteriori fondi INAIL sono incompatibili “con gli altri benefici, anche di natura fiscale, aventi ad oggetto i medesimi costi ammissibili”, quindi non potranno essere richiesti da chi beneficia dei crediti di imposta.
Le aziende, quindi, dovranno valutare se accedere al credito di imposta o se usufruire dei contributi a fondo perduto; in ogni caso non potranno sottrarsi al rispetto delle regole anti-contagio anche perché, ricordiamo, le infezioni da COVID-19 contratte in azienda sono considerate, ai sensi del D.L. 18/2020, infortuni sul lavoro.
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