Il Piano Nazionale di Riforma (PNR), approvato dal Consiglio dei Ministri, prevede la riforma del fisco con l’alleggerimento della pressione fiscale per il ceto medio e per le famiglie, accompagnata da un’intensificazione dell’attività di contrasto all’evasione, il miglioramento dell’attività di riscossione e la compliance volontaria con imprese e contribuenti.
Il PNR è un documento previsto dal Regolamento Europeo che normalmente accompagna il Documento di Economia e Finanza. A causa dell’emergenza coronavirus è stato concesso lo slittamento dei tempi per consentire ai singoli Paesi di capire meglio l’impatto della crisi e, soprattutto, la reale entità dei fondi europei in campo per affrontarla.
Le principali direttrici delle riforme fiscali
L’obiettivo ambizioso che traspare dal documento è quello di avviare un percorso verso un fisco più equo, semplice e trasparente che garantisca il principio di progressività, previsto dalla nostra Costituzione.
Tra le misure fiscali che dovrebbero trovare continuità anche in futuro vi sono gli incentivi “Industria 4.0” per l’ammodernamento, la riconversione e la transizione digitale delle imprese. Tali incentivi saranno ulteriormente estesi e potenziati.
Un obiettivo utile alla stabilizzazione delle imprese italiane, spesso di piccole dimensioni e poco capitalizzate, è quello di incentivare la patrimonializzazione delle imprese. Saranno pertanto favorite le possibilità di investimento e le operazioni straordinarie di fusione, acquisizione o aggregazione fra imprese, che migliorino gli assetti dimensionali.
Tra le misure che potranno avere un impatto notevole per il comparto agricolo vi sono quelle volte alla razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi.
Sul punto vi è grande preoccupazione in quanto le attività agricole e di allevamento sono tuttora oggetto di attenzione anche dalle autorità comunitarie, per il fatto che il modello produttivo attualmente richiesto alle aziende per essere competitive sul mercato è in contrasto con gli obiettivi “green” espressi dalla volontà dei cittadini dell’Unione. Anche a livello comunitario sono pertanto allo studio misure per la transizione ecologica delle imprese agricole e delle attività di allevamento.
Sul piano del contrasto all’evasione si dovrà procedere con azioni che consentano un deciso aumento dei pagamenti con sistemi digitali tracciabili, l’ampliamento dell’utilizzo della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi.
Sul piano internazionale, quantomeno a livello comunitario, si dovrà lavorare per evitare una concorrenza sleale sul piano fiscale tra i diversi Paesi e su meccanismi che consentano il pagamento delle imposte, anche sui profitti realizzati in Italia, dai colossi del web.
Il PNR prevede inoltre l’incremento delle risorse destinate agli investimenti pubblici, puntando a superare il 3% del PIL. Le infrastrutture dovranno essere quelle che maggiormente beneficeranno degli investimenti (in particolare la rete 5G e i trasporti ferroviari).
Economie di spesa e maggiore efficienza dovranno essere garantite dai servizi pubblici, in cui anche lo smart working dovrà essere potenziato.
Gli investimenti per l’istruzione dovranno essere potenziati, sia per adeguare le strutture ed il modello formativo alle nuove esigenze imposte dalla pandemia COVID-19 e alle possibili prossime ricadute, sia per aggiornare e migliorare la capacità formativa della scuola, specie quella terziaria.
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