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Con la recente Risposta n. 151/2021, l’Agenzia delle Entrate, sentito il parere dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha precisato che gli gnocchi non ripieni, a base di purea di patate e che contengono nell’impasto una percentuale del 4% di speck a dadini, possono essere venduti con applicazione dell’aliquota IVA ridotta del 4%.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare, ha allocato tali gnocchi alla sottovoce “NC 1902 1910” della nomenclatura combinata, ossia tra le “paste alimentari non cotte né farcite né altrimenti preparate non contenenti uova”.
Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che gli gnocchi di cui all’istanza di interpello rientrino nella voce “paste alimentari” di cui al n. 15 della tabella A, parte II, D.P.R. n. 633/1972, soggette all’aliquota IVA ridotta del 4%.
Sul punto si evidenzia che gli gnocchi non sono contemplati dal D.M. 13/02/2015 e, pertanto, se gli stessi sono ottenuti dalla trasformazione di prodotti agricoli ottenuti prevalentemente dal proprio fondo, il relativo reddito costituisce comunque reddito d’impresa, che per le imprese agricole individuali e per le società semplici è da determinarsi forfettariamente, nella misura del 15% dell’ammontare del corrispondente imponibile IVA, ai sensi dell’art. 56-bis, comma 2, TUIR.