Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
La Legge 160/2019, in tema di credito di imposta Industria 4.0, introduce alcune previsioni riguardanti la data certa di interconnessione dei beni che potrebbero impedire, in caso di accertamento, l’utilizzo dell’agevolazione da parte delle aziende.
Per usufruire di tale credito, sono due le date fondamentali da tenere in considerazione:
In merito al secondo punto, la norma prevede che il credito d’imposta 4.0 è utilizzabile esclusivamente in compensazione, nel modello F24, per il pagamento di imposte e contributi, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere:
Qualora l’interconnessione avvenga in un periodo d’imposta successivo a quello dell’entrata in funzione dei beni “Industria 4.0”, si potrà beneficiare immediatamente del credito d’imposta spettante per i beni “generici” ed iniziare a fruire del credito d’imposta nella misura piena a partire dall’anno in cui avverrà l’interconnessione. Pertanto, quando il bene sarà interconnesso, il beneficiario dovrà rideterminare il credito sulla base delle maggiori aliquote e decurtarlo della quota già fruita.
È chiaro, quindi, che per individuare con certezza la data di interconnessione è necessario che vi sia una perizia da parte di un tecnico. Per gli investimenti inferiori a 300.000 euro, però, così come previsto sia dalla L. 160/2019 che dalla L. 178/2020, tale perizia può anche non essere giurata e quindi non avere data certa.
Ci si domanda, perciò, in mancanza di una data certa di interconnessione/asseverazione del bene, come possa l’Agenzia, in caso di controllo, verificare la correttezza del periodo di imposta in cui viene utilizzato il credito di imposta.
D'altronde, sia il MISE che l’Agenzia delle Entrate hanno più volte chiarito la necessità di una documentazione precisa in grado di accertare il periodo di imposta da cui è possibile iniziare ad usufruire del credito e, in particolare:
Appare chiaro, quindi, che la possibilità di non giurare la perizia riguardante i beni di valore inferiore a 300.000 euro comporta non poche problematiche in tema di accertamento, poiché risulta impossibile determinare il momento esatto di interconnessione del bene.
Per questi motivi, i tecnici che hanno continuato a giurare la perizia, anche quando non ve ne fosse bisogno, hanno assolto alla necessità di fornire il documento con una data certa.