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Con la Risposta a Interpello n. 362 del 24 maggio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la cessione di farina derivata dalla macinazione di piselli secchi ad alto contenuto proteico, destinata all’alimentazione di suini e bovini, può beneficiare dell’aliquota IVA ridotta del 4%.
I test di laboratorio eseguiti dall’Agenzia delle Dogane hanno evidenziato che la farina ottenuta dalla macinazione dei piselli non ha perso le caratteristiche essenziali della materia di origine (il tenore di amido, infatti, è inferiore al 45% e il tenore di ceneri è superiore al 2%) e, pertanto, può essere classificata alla sottovoce NC 2302 50 00: “Crusche, stacciature ed altri residui, anche agglomerati in forma di pellets, della vagliatura, della molitura o di altre lavorazioni dei cereali o dei legumi”.
Tale descrizione corrisponde al n. 17), tabella A, parte II, D.P.R. n. 633/1972, che richiama, appunto, crusche, stacciature ed altri residui della vagliatura, della molitura o di altre lavorazioni dei cereali o dei legumi, con la conseguenza che alle relative cessioni è applicabile l’aliquota IVA ridotta del 4%.