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Nulla osta alla cessione in comodato d’uso dei beni strumentali per i quali si è ottenuta l’agevolazione della “Nuova Sabatini”, tuttavia il Ministero dello Sviluppo Economico, confermando l’impostazione già prevista nella Circolare 15 febbraio 2017, n. 14036, richiede di formalizzare il contratto ai fini di una sua valutazione.
È una misura che aiuta le piccole e medie imprese ad ottenere finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari strumentali, intervenendo a parziale copertura degli interessi corrisposti su mutui concessi a tale scopo dagli istituti di credito convenzionati.
Il contributo viene determinato raffrontando il valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni, per un importo pari al valore dell’investimento e lo stesso finanziamento calcolato applicando un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e pari al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali ed in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
Il suddetto finanziamento, che potrà anche essere assistito (fino alla copertura dell’80% dell’importo totale) dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le PMI”, sarà concesso per investimenti in beni strumentali 4.0 o impianti innovativi che permettano il miglioramento della competitività aziendale, il cui costo sia compreso tra i 20.000 e i 4.000.000 di euro.
In caso il bene che ha ottenuto l’agevolazione Sabatini venisse ceduto da altra azienda in prestito d’uso, la beneficiaria del contributo, per non invalidare lo stesso, sarà tenuta a trasmettere al Ministero dello Sviluppo Economico apposita documentazione soggetta a successiva valutazione.
Per potere legittimare la pratica di cessione in prestito d’uso di un bene agevolato dalla Nuova Sabatini, sono previste determinate modalità burocratiche e condizioni che di seguito riportiamo: