Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Con la Risposta a Interpello n. 904-2216/2021, la DRE Lombardia è intervenuta sulla corretta aliquota IVA applicabile alle prestazioni di lavorazione conto terzi nel settore della macellazione delle carni, legittimando il ricorso all’aliquota ridotta del 10%, ossia all’aliquota IVA prevista per l’attività principale, la cessione della carne, di cui alla tabella A, parte III, allegata al D.P.R. n. 633/1972.
Il caso posto al vaglio della DRE Lombardia riguarda, in particolare, la corretta aliquota IVA da applicare alle lavorazioni per conto terzi di carni, consistenti nella mondatura, disosso, confezionamento, pesatura ed etichettatura di quarti o parti di carne (le c.d. mezzene), già trasformate e destinate al consumo alimentare umano.
La società istante non svolge alcuna attività riconducibile alla produzione e/o alla trasformazione delle carni, occupandosi, all’interno della filiera, di una singola fase della lavorazione.
In relazione a tale casistica la DRE Lombardia ha evidenziato che le prestazioni inerenti alla macellazione, quali l’abbattimento, lo scuoiamento, lo squartamento e il sezionamento, consentono il passaggio dalla materia prima consistente nell’animale al prodotto finito destinato all’alimentazione umana e, pertanto, rientrano pienamente nel perimetro di applicazione dell’art. 16, comma 3, D.P.R. 633/1972, secondo cui le prestazioni di servizi dipendenti da contratti d’opera, di appalto e simili che hanno per oggetto la produzione di beni, beneficiano della stessa aliquota IVA applicabile alla cessione dei beni prodotti.
Nondimeno, siccome l’art. 1, comma 7, D.L. n. 417/1991, fa rientrare nel concetto di produzione di beni di cui all’art. 16, comma 3, D.P.R. 633/1972, anche le trasformazioni della materia prima, il perimetro applicativo di tale ultima disposizione può senz’altro estendersi anche a fasi diverse da quella della macellazione.
Di conseguenza, le attività quali il disosso, il confezionamento, la pesatura e l’etichettatura di quarti o parti di carne, ancorché effettuate da un soggetto terzo, costituiscono prestazioni accessorie a quella principale, consistente nella macellazione e preparazione del prodotto carne, con conseguente applicazione anche alle stesse dell’aliquota IVA del 10% ai sensi di quanto previsto dalla tabella A, parte III, allegata al D.P.R n. 633/1972.