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Il D.D.L. della Legge di Bilancio 2022 prevede il rifinanziamento della Nuova Sabatini, con uno stanziamento di 900 milioni di euro fino al 2027 (di questi, 240 milioni di euro sono destinati al 2022 e 2023, 120 milioni di euro al 2024, 2025 e 2026 e 60 milioni di euro al 2027). Tuttavia è previsto che il contributo torni a essere erogato in più quote annuali e non più in un’unica soluzione, salvo che per i finanziamenti di importo inferiore a 200.000 euro.
L’incentivo, si ricorda, è destinato alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che, alla data di presentazione della domanda di contributo, sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle Imprese e che non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
Dei finanziamenti agevolati possono fruire le PMI operanti in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, salvo quelle esercenti attività finanziarie e assicurative.
Gli investimenti connessi ai finanziamenti devono riguardare beni strumentali nuovi, materiali (macchinari, impianti, attrezzature e hardware) e immateriali (software e tecnologie digitali). Non possono invece beneficiare dell’incentivo le spese relative a terreni e fabbricati, beni usati o rigenerati, immobilizzazioni in corso e acconti.
L’agevolazione prevede la concessione, da parte di banche e intermediari finanziari aderenti alla convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, l’ABI e la Cassa depositi e prestiti, di finanziamenti alle PMI italiane per sostenere i predetti investimenti. È poi previsto un contributo ministeriale rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
Gli investimenti agevolabili possono essere interamente coperti dai finanziamenti bancari o dai contratti di leasing, nonché assistiti dalla garanzia, fino all’80% dell’ammontare del finanziamento, del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Il finanziamento, interamente destinato alla copertura degli investimenti ammissibili, deve essere di durata non superiore a cinque anni e di importo compreso tra 20.000 e quattro milioni di euro.
Il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico è commisurato al valore degli interessi, calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari (elevato al 3,575% per gli investimenti in tecnologie Industria 4.0).