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Al fine di contrastare gli effetti negativi causati alle imprese ittiche dall'emergenza da COVID-19 e di favorire il loro rilancio, l’art. 30-quinquies, D.L. n. 41/2021, c.d. “Decreto Sostegni”, ha previsto il riconoscimento, per l'anno 2021, di un contributo a favore delle imprese attive nel settore della pesca e dell’acquacoltura concessionarie di aree demaniali.
L’agevolazione, in particolare, opera a favore dei concessionari di aree demaniali marittime concernenti zone di mare territoriale per le attività di acquacoltura, pesca, ripopolamento attivo e passivo, protezione della fascia costiera e di zone acquee, nonché per la realizzazione di manufatti per il conferimento, il mantenimento, l'eventuale trasformazione e la commercializzazione del prodotto ittico.
Le modalità attuative dell’agevolazione e la misura del contributo, riconosciuto entro il limite di spesa pari a 1 milione di euro per il 2021, sono state definite dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il Decreto attuativo, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha innanzitutto stabilito che il contributo sia riconosciuto in misura pari al 20% del canone concessorio pagato nel 2020.
Il contributo, inoltre, è riconosciuto alle imprese della pesca e dell’acquacoltura titolari di una concessione demaniale rilasciata in data antecedente al 31 dicembre, attualmente operativa. Sono quindi escluse dall’agevolazione le imprese decadute dalla concessione demaniale, nonché quelle titolari di concessioni prorogate illegittimamente.
Le domande di contributo dovranno essere presentate a mezzo PEC alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro quindici giorni dalla pubblicazione del Decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale.
Alla domanda di contributo deve essere allegata un’autocertificazione, attestante, tra l’altro, che l’impresa:
nonché che la concessione demaniale non è stata illegittimamente prorogata.
Le imprese che hanno ricevuto aiuti illegali o incompatibili possono beneficiare del contributo a condizione che abbiano restituito quanto illegittimamente percepito o abbiano provveduto a versarlo su un conto bloccato.
All’istanza di contributo, infine, deve essere allegata copia:
Qualora l’importo complessivo delle istanze validamente presentate superi l’importo stanziato, pari a 1 milione di euro, il Ministero provvederà a ridurre proporzionalmente la misura del contributo spettante a ciascuna impresa.