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La Comunicazione della Commissione Europea presentata la scorsa settimana, contenente misure eccezionali per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nella UE, ha affrontato il problema degli aumenti dei prezzi dell’energia, dei fertilizzanti e delle materie prime.
Le misure previste dalla Commissione prevedono l’istituzione di una riserva di crisi pari a 500 milioni di euro per sostenere i produttori maggiormente colpiti dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Di tali risorse, al nostro Paese saranno destinati poco più di 48 milioni di euro di aiuti diretti. Tali risorse potranno essere integrate fino al 200% tramite fondi nazionali, aprendo così la strada a possibili sostegni fino a oltre 144 milioni di euro.
Tra le misure di intervento ammesse dalla Comunicazione vi sono:
Inoltre, la Commissione ha previsto un’approfondita mappatura dei rischi e delle vulnerabilità della catena degli approvvigionamenti alimentari, con conseguenti raccomandazioni per gli Stati membri al fine di definire misure adeguate di mitigazione dei relativi effetti. Successivamente, il Parlamento Europeo, in data 24 marzo, ha adottato una risoluzione “sulla necessità di un piano d'azione urgente dell'UE per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare all'interno e all'esterno dell'Unione Europea alla luce dell'invasione dell'Ucraina da parte russa”.
Con una Nota sul sito ufficiale della Commissione UE dello scorso 23 marzo, è stata comunicata l’adozione di un Quadro temporaneo di crisi per consentire agli Stati membri di avvalersi pienamente della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato, al fine di sostenere l'economia nel contesto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Il nuovo Quadro consente agli Stati membri di:
Queste misure saranno disponibili anche per le imprese che si qualificano come imprese in difficoltà, per le quali le attuali circostanze potrebbero far sorgere un forte fabbisogno di liquidità proprio alla fine della pandemia di COVID-19. Le entità controllate dalla Russia che sono sanzionate saranno escluse dall'ambito di applicazione di tali misure.
Ad esempio, se gli Stati membri vogliono ridurre al minimo l'impatto del forte aumento dei costi dei fattori di produzione, possono immediatamente introdurre regimi per concedere fino a 400.000 euro per ciascuna impresa colpita dalla crisi. La Commissione è pronta a collaborare immediatamente con gli Stati membri per trovare soluzioni praticabili che salvaguardino questo importante settore della nostra economia, sfruttando al massimo la flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato.
Al fine di preservare la parità di condizioni nel mercato unico, il nuovo Quadro temporaneo di crisi prevede una serie di garanzie. Gli Stati membri sono inoltre invitati a includere requisiti di sostenibilità per la concessione di aiuti per i costi aggiuntivi dell'energia connessi agli elevati prezzi del gas e dell'elettricità.
Il Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nel contesto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, fondato sull'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), constata che tutta l'economia dell'UE sta subendo un grave turbamento. Per porre rimedio a questa situazione, il Quadro temporaneo prevede tre tipi di aiuti:
Non è necessario che tale aiuto sia collegato a un aumento dei prezzi dell'energia, in quanto la crisi e le misure restrittive nei confronti della Russia colpiscono l'economia in vari modi, ad esempio provocando una perturbazione delle catene di approvvigionamento fisiche. Tale sostegno può essere concesso in qualsiasi forma, comprese le sovvenzioni dirette.
Per entrambi i tipi di sostegno sono previsti limiti all'importo massimo dei prestiti, che dipendono dalle esigenze operative delle imprese, determinate sulla base del fatturato, dei costi energetici e del fabbisogno di liquidità. I prestiti possono riguardare sia il fabbisogno relativo agli investimenti che quello relativo al capitale di esercizio.
Tale sostegno può essere concesso in qualsiasi forma, comprese le sovvenzioni dirette. L'aiuto complessivo per beneficiario non può superare il 30% dei costi ammissibili, fino a un massimo di 2 milioni di euro in un dato momento.
Quando l'impresa subisce perdite di esercizio, possono essere necessari ulteriori aiuti per garantire il proseguimento di un'attività economica. A tal fine gli Stati membri possono concedere aiuti superiori a tali massimali, fino a 25 milioni di euro per gli utenti a forte consumo di energia e fino a 50 milioni di euro per le imprese attive in settori specifici, quali la produzione di alluminio e di altri metalli, fibre di vetro, pasta di legno, fertilizzanti o idrogeno e molti prodotti chimici di base.
Il Quadro temporaneo di crisi contribuirà a orientare il sostegno all'economia, limitando al contempo l'impatto negativo sulle condizioni di parità nel mercato unico.
Il Quadro prevede pertanto una serie di garanzie:
Il Quadro temporaneo di crisi sarà operativo fino al 31 dicembre 2022. Al fine di garantire la certezza del diritto, la Commissione valuterà prima di tale data se il Quadro debba essere prorogato. Inoltre, durante il periodo di applicazione, la Commissione valuterà il contenuto e la portata del Quadro alla luce degli sviluppi sui mercati dell'energia, sugli altri mercati dei fattori di produzione e della situazione economica generale.