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Nell’ambito del nuovo Decreto Aiuti, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta dello scorso 2 maggio 2022, assume particolare rilievo la concessione della garanzia diretta di ISMEA a favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per l’energia, per i carburanti o per le materie prime nel corso del 2022.
Come sopra anticipato, il pacchetto di misure a sostegno della liquidità delle imprese varato dal Governo con il nuovo Decreto Aiuti prevede la concessione di garanzie dirette da parte di ISMEA sui mutui contratti dalle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno subito un incremento dei costi energetici.
In particolare, una volta ottenuta l’autorizzazione della Commissione Europea, potranno beneficiare della garanzia diretta di ISMEA, con copertura al 100%, i nuovi finanziamenti concessi da banche, intermediari finanziari e dagli altri soggetti abilitati alla concessione di credito in favore di piccole e medie imprese agricole e della pesca che abbiano registrato un incremento dei costi per l’energia, per i carburanti o per le materie prime nel corso del 2022.
I finanziamenti, di durata fino a centoventi mesi, dovranno prevedere l'inizio del rimborso della quota capitale dopo almeno ventiquattro mesi dalla loro erogazione ed essere di importo non superiore al 100% dell'ammontare complessivo dei costi sopra richiamati, come risultante dall'ultimo bilancio depositato o dall'ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della domanda di garanzia, ovvero da altra idonea documentazione, prodotta anche mediante autocertificazione e, comunque, non superiore a 35.000 euro.
Oltre alla concessione di garanzie a favore del settore agricolo, il Decreto Aiuti presenta svariate altre interessanti misure che si sostanziano, in definitiva, in nuovi contributi a fondo perduto, nella proroga delle garanzie sui prestiti e nell’aumento della misura dei crediti d’imposta Transizione 4.0.
Il Decreto Aiuti prevede la possibilità per SACE Spa, previa autorizzazione della Commissione Europea, di concedere garanzie fino al 31 dicembre 2022, a favore di banche e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito, per finanziamenti della durata di sei anni, elevabile fino a otto anni, erogati alle imprese sotto qualsiasi forma, inclusa l’apertura di credito documentaria finalizzata a supportare le importazioni verso l’Italia di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subito rincari per effetto dell’attuale scenario di crisi internazionale.
Alle garanzie potranno accedere le imprese aventi sede in Italia, non in condizioni di difficoltà alla data del 31 gennaio 2022, in grado di dimostrare che l’attuale crisi internazionale comporta dirette ripercussioni economiche negative sull’attività d’impresa in termini di contrazione della produzione o della domanda dovuta a perturbazioni nelle catene di approvvigionamento dei fattori produttivi, in particolare materie prime e semilavorati, o a rincari dei medesimi fattori produttivi o dovute a cancellazione di contratti con controparti aventi sede legale nella Federazione russa o nella Repubblica della Bielorussia, ovvero che l’attività d’impresa sia limitata o interrotta quale conseguenza immediata e diretta, dei rincari dei costi per energia e gas riconducibili alla crisi in atto e che le esigenze di liquidità siano ad esse riconducibili.
L'importo del prestito assistito da garanzia non può essere comunque superiore al maggiore tra:
La garanzia, in concorso paritetico e proporzionale tra garante e garantito nelle perdite per mancato rimborso del finanziamento, può arrivare a coprire:
Il finanziamento coperto dalla garanzia di SACE Spa dovrà essere destinato a sostenere costi del personale, canoni di locazione o di affitto di ramo d'azienda, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia (peraltro, le imprese che beneficiano della garanzia dovranno assumere l’impegno a non delocalizzare le produzioni).
Il Decreto Energia prevede poi la concessione, sempre da parte di SACE Spa e sempre previa approvazione della Commissione Europea, di garanzie a condizioni di mercato.
La garanzia, in particolare, potrà essere rilasciata su finanziamenti o titoli di debito (prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito e altri strumenti finanziari, emessi dalle imprese beneficiarie) anche al fine di supportare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione delle imprese o l’incremento della loro competitività, migliorandone la capitalizzazione, lo sviluppo tecnologico, la sostenibilità ambientale, le infrastrutture o le filiere strategiche o favorendo l’occupazione.
La garanzia, infine, potrà arrivare ad una percentuale massima di copertura del 70%, assistendo finanziamenti della durata massima di 20 anni.
Il Decreto in esame prevede, previa approvazione della Commissione Europea, che fino al 31 dicembre 2022 la garanzia del Fondo PMI possa essere concessa, nella misura massima del 90%, in favore di finanziamenti finalizzati alla realizzazione di obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici, quali, a titolo di esempio, quelli volti a soddisfare il fabbisogno energetico con energie provenienti da forme rinnovabili, a effettuare investimenti in misure di efficienza energetica che riducono il consumo di energia assorbito dalla produzione economica, a effettuare investimenti per ridurre o diversificare il consumo di gas naturale, ovvero a migliorare la resilienza dei processi aziendali rispetto a oscillazioni eccezionali dei prezzi sui mercati dell’energia elettrica.
La garanzia può giungere sino ad un importo massimo di 5 milioni di euro. In ogni caso, i finanziamenti dovranno essere d’importo non superiore al minore tra:
La garanzia sarà concessa a titolo gratuito, nei confronti delle imprese, localizzate in Italia, che operino in uno o più dei ventisei settori individuati dal Temporary Framework crisi Ucraina-Russia.
Il Decreto Aiuti dispone l’istituzione, per l’anno 2022, di un Fondo con una dotazione di 200 milioni di euro, finalizzato a sostenere, con l’erogazione di contributi a fondo perduto, le ripercussioni economiche negative per le imprese nazionali cagionate dalla crisi internazionale in corso.
I contributi a fondo perduto, in particolare, saranno erogati alle PMI che presentano tutti i seguenti requisiti:
Il contributo spettante è determinato applicando alla differenza tra l'ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore all’entrata in vigore del Decreto e l'ammontare dei medesimi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019 una delle seguenti percentuali:
Per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento è quello relativo all’anno 2021.
Qualora le risorse attribuite al contributo non siano sufficienti a soddisfare tutte le istanze ammissibili presentate, la misura del contributo sarà ridotta in modo proporzionale. In ogni caso, il contributo massimo spettante a ciascuna impresa è pari a 400.000 euro.
I termini e le modalità attuative dell’agevolazione saranno definiti da un apposito Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.
In relazione al credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0, il Decreto Aiuti prevede il potenziamento, dall’attuale 20% al 50%, per gli investimenti in beni immateriali compresi nell’allegato B, Legge n. 232/2016, effettuati a decorrere dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
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Periodo di effettuazione degli investimenti |
Credito d’imposta |
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Investimenti effettuati nel 2022 o entro il 30 giugno 2023 con prenotazione entro il 31 dicembre 2022 |
50% con limite massimo annuale costi ammissibili pari a 1 milione di euro |
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Investimenti effettuati nel 2023 o entro il 30 giugno 2024 con prenotazione entro il 31 dicembre 2023 |
20% con limite massimo annuale costi ammissibili pari a 1 milione di euro |
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Investimenti effettuati nel 2024 o entro il 30 giugno 2025 con prenotazione entro il 31 dicembre 2024 |
15% con limite massimo annuale costi ammissibili pari a 1 milione di euro |
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Investimenti effettuati nel 2025 o entro il 30 giugno 2026 con prenotazione entro il 31 dicembre 2025 |
10% con limite massimo annuale costi ammissibili pari a 1 milione di euro |
Con riguardo al credito d’imposta riconosciuto per la formazione del personale dipendente e, in particolare, alle attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, il Decreto Aiuti prevede la maggiorazione delle aliquote a condizione che siano rispettati entrambi i seguenti requisiti:
Il soddisfacimento di entrambe le condizioni sopra indicate determina il potenziamento del bonus formazione 4.0 nelle seguenti misure:
Qualora, invece, il progetto di formazione avviato successivamente all’entrata in vigore del Decreto Aiuti non soddisfi i requisiti necessari per la maggiorazione delle aliquote, il credito d’imposta spettante sarà ridimensionato come segue:
Da ultimo si ricorda che, salvo nuove proroghe, l’incentivo sarà riconosciuto solo fino al prossimo 31 dicembre 2022.