Con il D.M. n. 545858 del 25 ottobre 2022, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha disposto la proroga del bando per i contratti di filiera pesca e acquacoltura.
È previsto, in particolare, che il termine di presentazione delle domande di agevolazione, originariamente fissato al 31 ottobre 2022, sia posticipato alle ore 12:00 del 30 novembre 2022.
Evoluzione normativa
Come noto, al fine di rilanciare gli investimenti nel settore ittico, con il D.M. n. 300946 del 6 luglio 2022, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha previsto il riconoscimento di agevolazioni, concesse sotto forma di contributo in conto capitale, a fronte di accordi di filiera in ambito multiregionale finalizzati a sostenere investimenti connessi all’attività produttiva delle imprese di pesca e acquacoltura, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e per la partecipazione dei produttori ittici ai regimi di qualità.
All’agevolazione sono attribuite risorse, a valere sul fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), pari a 50 milioni di euro.
In particolare, le suddette risorse sono state così ripartite:
- 25.000.000,00 (venticinque milioni/00) per l’attuazione dei contratti di filiera nel settore della pesca e dell’acquacoltura di cui all’art. 2 comma 2 lett. a) del Decreto 229127 del 20 maggio2022;
- 25.000.000,00 (venticinque milioni/00) per l’attuazione dei contratti di filiera nel settore della pesca e dell’acquacoltura di cui all’art. 2 comma 2 lett. b) del Decreto 229127 del 20 maggio 2022.
In seguito, con il D.M. n. 545858 del 25 ottobre 2022, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha prorogato il termine di presentazione delle domande di agevolazione alle ore 12:00 del 30 novembre 2022.
Ambito soggettivo
Il contratto di filiera di cui al D.M. n. 300946 si fonda su un accordo di filiera sottoscritto tra il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ed il soggetto proponente, cui i soggetti beneficiari diretti che hanno sottoscritto un accordo di filiera hanno conferito mandato collettivo speciale con rappresentanza, finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale e a rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione ittica, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale.
L’accordo di filiera deve individuare il soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni (incluso il programma), i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei soggetti beneficiari.
Il contratto di filiera può essere proposto da:
- società cooperative e loro consorzi, consorzi di imprese, organizzazioni di produttori e associazioni di organizzazioni di produttori ittici riconosciute ai sensi della normativa vigente, operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
- organizzazioni interprofessionali, riconosciute ai sensi della normativa vigente, operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
- enti pubblici;
- società costituite tra soggetti che esercitano l’attività ittica e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, a condizione che almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori ittici, cooperative e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente;
- associazioni temporanee di imprese tra i soggetti beneficiari, già costituite all’atto di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;
- reti di imprese che abbiano già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.
Tra i soggetti beneficiari delle agevolazioni del contratto di filiera, concesse sotto forma di contributo in conto capitale, rientrano le piccole e medie imprese (PMI) appartenenti alle seguenti categorie:
- imprese che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
- organizzazioni di produttori e associazioni di organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente;
- società costituite tra soggetti che esercitano l’attività ittica e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, a condizione che almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori ittici, cooperative e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente (il capitale delle suddette società può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, ittiche o commerciali);
- organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, come definiti dal Regolamento (UE) n. 651/2014, iscritti all’Anagrafe nazionale delle ricerche, istituita presso il Ministero dell’Università e della Ricerca.
Gli investimenti agevolabili
Il contratto di filiera deve riguardare gli investimenti di seguito indicati:
- investimenti nelle imprese di pesca e acquacoltura connessi con l’attività produttiva;
- investimenti per la trasformazione di prodotti ittici;
- investimenti per la commercializzazione di prodotti ittici, per la partecipazione dei produttori di prodotti ittici ai regimi di qualità e per la realizzazione di campagne di comunicazione e promozione regionali, nazionali o transnazionali;
- progetti di ricerca e sviluppo nel settore ittico.
Gli interventi devono riguardare i prodotti della pesca e dell’acquacoltura compresi nell’allegato I del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), nonché nell’allegato I del Regolamento (UE) n. 1379/2013.
Possono essere ammessi alle agevolazioni i contratti di filiera che:
- prevedono programmi con un ammontare complessivo degli investimenti pari a 50 milioni di euro; le spese per la realizzazione degli investimenti sono ammissibili a partire dalla data di presentazione della domanda di contributo;
- interessano un ambito territoriale multiregionale; il carattere di multiregionalità del contratto di filiera è assicurato quando gli interventi sono distribuiti sul territorio di due o più Regioni o Province Autonome. Tuttavia, l’importo totale dei costi ammissibili riconducibile ad una sola Regione non può superare l’85% del totale dei costi ammissibili del contratto di filiera.
L’agevolazione
L’agevolazione in esame si sostanzia in un contributo, la cui misura è differenziata a seconda del soggetto beneficiario e della tipologia di intervento.
In particolare, per le PMI, il contributo è pari al 50% della spesa sostenuta per ciascuna tipologia di investimento.
Tuttavia, l’intensità dell’aiuto può essere aumentata:
- fino al 100% della spesa totale ammissibile quando l’intervento soddisfa tutti i criteri seguenti:
- interesse collettivo;
- beneficiario collettivo;
- elementi innovativi, se del caso, a livello locale;
- del 30%, per gli interventi connessi alla pesca costiera artigianale;
- del 10%, per gli interventi attuati da organizzazioni di pescatori o da altri beneficiari collettivi;
- del 25% per gli interventi attuati da organizzazioni di produttori, associazioni di organizzazioni di produttori o organizzazioni interprofessionali.
In relazione agli interventi concernenti la sostituzione o l’ammodernamento dei motori principali o accessori è prevista, invece, una riduzione dell’intensità di aiuto pari al 20%.
Agli organismi di ricerca che investiranno in ricerca e sviluppo, infine, l’aiuto è riconosciuto fino al 100% della spesa.
Presentazione delle istanze
A seguito delle modifiche apportate dal D.M. n. 545858 del 25 ottobre 2022, le istanze per accedere alle agevolazioni, sottoscritte digitalmente dal soggetto proponente, devono essere presentate, esclusivamente mediante Posta Elettronica Certificata (PEC), entro il nuovo termine del 30 novembre 2022, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura - PEMAC IV “Programmazione politiche nazionali e attuazione politiche europee strutturali”, all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
All’istanza deve essere allegata la seguente documentazione:
- programma del contratto di filiera, sottoscritto dal soggetto proponente e contenente gli elementi e le informazioni relativi all’intero programma del contratto di filiera e alla totalità dei soggetti beneficiari in esso ricompresi;
- scheda sintetica del progetto, predisposta da ciascun soggetto beneficiario;
- dichiarazione di ciascun soggetto beneficiario relativa alla propria solidità economico-finanziaria;
- dichiarazione di ciascun soggetto beneficiario relativa alla disponibilità degli immobili (suolo e fabbricati) ove sarà realizzato il progetto, rilevabile da idonei titoli di proprietà, diritto reale di godimento, locazione, affitto, da opzioni di acquisto, da concessioni demaniali, da atto formale di assegnazione, nel caso di aree rientranti in agglomerati industriali, ovvero di aree comunali attrezzate;
- (per ciascun intervento) attestazione, rilasciata da un tecnico abilitato, iscritto ad un albo professionale, con la quale dichiara che il suolo e gli immobili interessati dal progetto sono rispondenti, in relazione all’attività da svolgere, ai vigenti specifici vincoli edilizi, urbanistici e di destinazione d’uso e, qualora il progetto preveda la realizzazione di interventi che necessitano di concessioni e/o autorizzazioni, l’inesistenza di motivi ostativi al loro rilascio, ovvero che le opere previste rispettino la normativa urbanistica ed edilizia. Inoltre, l’attestazione deve indicare, ove i procedimenti autorizzatori lo richiedano, tutti gli eventuali pareri e/o nulla osta da parte di altre amministrazioni o enti che dovessero essere necessari ai fini della realizzazione degli interventi;
- Atto costitutivo e Statuto, ove esistenti, relativi a ciascun soggetto beneficiario;
- visura camerale, relativa a ciascun soggetto beneficiario, ove tenuto all’iscrizione nel Registro delle Imprese;
- per le reti d’impresa, copia del contratto di rete;
- dichiarazione sostitutiva di certificazione antimafia per i familiari conviventi di maggiore età, resa dal rappresentante legale e dai soggetti di cui all’art. 85, D.Lgs. n. 159/2011.
©RIPRODUZIONE RISERVATA