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Con la Sentenza n. 37051 del 19 dicembre 2022, la Corte di Cassazione ha fornito un’importante precisazione utile ad interpretare l’incidenza della legislazione di livello superiore (Regionale o Provinciale) in campo urbanistico sul tributo comunale (ICI/IMU).
In pratica, il motivo del contendere nasceva dal fatto che, con riferimento ad un Comune lombardo, il Piano territoriale di coordinamento a livello provinciale aveva variato la qualificazione di alcuni terreni facendoli passare da aree fabbricabili a terreni agricoli.
Al contribuente, su tali terreni, continuava ad essere applicata, in sede accertativa, la tassazione ICI essendo qualificati ancora come aree fabbricabili, poiché il Comune non aveva provveduto a recepire il provvedimento provinciale nel proprio Piano Regolatore Generale.
L’accertamento, impugnato dal contribuente, veniva contestato sulla base dell’immediata efficacia della variazione della destinazione d’uso disposta da un Ente di livello superiore come l’Amministrazione Provinciale.
Tuttavia, i Giudici di legittimità, appellandosi alla legislazione regionale in materia urbanistica, hanno confermato l’accertamento posto in essere dal Comune, affermando la distinzione tra le materie in cui i provvedimenti adottati dai livelli di Governo superiori (regionali o provinciali) hanno efficacia diretta a livello comunale e quelle in cui, pur essendoci un obbligo di conformazione da parte dei comuni, tale efficacia immediata non sussiste.
Pertanto, non avendo il Comune, nell’anno interessato, provveduto a modificare il Piano locale, le ragioni del contribuente non potevano trovare accoglimento e quindi l’accertamento avrebbe continuato ad esplicare i suoi effetti.