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La Manovra economica inviata all’esame finale del Senato vede tra le novità inserite un intervento sul tetto di spesa massimo riservato agli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici che si accompagnano agli interventi di ristrutturazione.
Come noto, infatti, il tetto di spesa ammissibile per tali tipologie di acquisti doveva passare dagli attuali 10.000 euro ai 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024.
Ebbene, con l’intervento emendativo, il limite riferito all’anno 2023 viene elevato a 8.000 euro, mentre viene confermato a 5.000 euro il tetto riservato all’anno 2024.
Ricordiamo, di seguito, quali sono le regole che caratterizzano l’agevolazione in commento in base alle disposizioni previste dall’articolo 16, comma 2 del D.L. n. 63/2013.
Per potere fruire del cosiddetto “bonus mobili”, devono essere effettuati interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati al massimo a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello degli acquisti.
Inoltre, se gli interventi di ristrutturazione sono effettuati in un determinato anno, gli acquisti di mobili ed elettrodomestici eventualmente fatti nell’anno successivo dovranno tenere conto del limite annuale dell’anno in corso considerandolo al netto delle spese agevolate sostenute nell’anno precedente.
Pertanto, ad esempio, qualora nell’anno 2022 si siano iniziati lavori di ristrutturazione (al 50%) ed il contribuente nello stesso anno abbia acquistato mobili per 6.000 euro, si potranno presentare le seguenti opportunità:
Ricordiamo che trattandosi di un’agevolazione IRPEF riservata alle persone fisiche, per determinare la data di pagamento sarà necessario riferirsi al giorno di effettuazione del bonifico (anche ordinario) o al giorno di utilizzo della carta di credito o del bancomat (ricevuta della transazione).
Inoltre, risulta fondamentale che quando si eseguono i pagamenti per l’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici, i lavori edilizi devono già essere già iniziati e per testimoniare una tale situazione fa fede la data indicata nella pratica edilizia laddove presente ovvero, in caso di interventi in “edilizia libera”, occorrerà predisporre un’autocertificazione attestante l’immobile oggetto dei lavori, il tipo d’intervento eseguito ed il fatto che non sono richiesti permessi o titoli abilitativi.