I controlli della Guardia di Finanza per l’anno 2023 seguiranno, tra gli altri, anche gli indirizzi proposti dalla Legge di Bilancio per contrastare il fenomeno delle Partite IVA “apri e chiudi”, ma resta confermata anche l’attenzione sui bonus e sui fondi del PNRR.
L’attività della Guarda di Finanza ha tra gli obiettivi di fondo la salvaguardia delle entrate dello Stato, il controllo sulla spesa pubblica, il contrasto dell’economia sommersa ed il contrasto alla criminalità con specifico riguardo al settore economico e finanziario.
Recentemente, il Generale Giuseppe Arbore, a capo del III° Reparto Operazioni di Comando Generale della Guardia di Finanza, ha illustrato le principali direttrici dell’attività di controllo per l’anno 2023, per la quale sono fissati 53 distinti piani operativi.
Tali piani operativi prendono spunto dai fenomeni emersi dall’analisi dei dati provenienti dallo scambio di informazioni con le banche dati disponibili e, in particolare, dallo scambio di informazioni con l’Agenzia delle Entrate.
In relazione al fenomeno delle Partite IVA fittizie, la cui attività di contrasto è stata accentuata anche dalla Legge n. 197/2022, con l’introduzione nell’art. 35, D.P.R. n. 633/1972, dei commi 15-bis.1 e 15-bis.2, i controlli si focalizzeranno sia sulle Partite IVA inerti, sia sui soggetti che non hanno fornito giustificazioni alle comunicazioni trasmesse o che non hanno rivisto la propria posizione.
Un altro fronte caldo, che già nel 2022 ha determinato grandi criticità e la necessità anche di interventi del Legislatore per contenere gli illeciti, sarà quello del controllo sui tanti bonus introdotti per la riqualificazione energetica e sismica, per la ristrutturazione degli immobili, ecc.
Nel solo 2022, tale filone di controlli ha portato al sequestro di 3.7 miliardi di euro di crediti sorti, in gran parte, prima dell’entrata in vigore del D.L. n. 157/2021, rubricato “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”.
Il Generale Arbore ha ricordato l’enorme quantità di risorse stanziate dal PNRR e la conseguente necessità di attenzionare anche gli investimenti finanziati dalle rispettive misure.
Su questo fronte, i controlli interesseranno sia l’utilizzo dei fondi PNRR nell’ambito di progetti facenti capo al settore pubblico (spesa pubblica) sia quelli riservati al settore privato.
La Guardia di Finanza sta intensificando la propria collaborazione con le Amministrazioni centrali titolari delle misure e sta avviando dei protocolli d’intesa con i Comuni, al fine di ridurre i tempi e affinare le verifiche sugli appalti. Tra i controlli effettuati, vi è il riscontro circa l’adeguatezza dell’impresa rispetto al bando di gara a cui la stessa partecipa, nonché l’eventuale presenza di rapporti con gli ambienti criminali che spesso sono caratterizzati da repentini cambi societari. Tali attività, secondo quanto è emerso, hanno già prodotto i loro primi effetti dissuasivi.
Tra le attività attenzionate resta l’antiriciclaggio, tramite l’analisi, anche massiva, delle segnalazioni pervenute dagli operatori e dall’incrocio delle banche dati.
Per quanto riguarda la tutela del Made in Italy, l’attività di contrasto mira ad intercettare l’arrivo nel nostro Paese di prodotti illegali, contrastare le filiere del falso, colpendo contestualmente sia le componenti di approvvigionamento che quelle della distribuzione. Si tratta di un’intensa attività, basata sul presidio del territorio (dalle verifiche doganali agli arrivi clandestini di merci via mare o per via aerea), ma anche su una mirata attività investigativa.
Controlli su depositi di gasolio e benzina
Tra gli obiettivi, da sempre attenzionati, vi è quello delle frodi su accise e IVA nella fase di commercializzazione dei prodotti energetici. Si tratta di attività gestite con la connivenza della criminalità.
Le verifiche hanno l’obiettivo di arginare il fenomeno dell’importazione di gasolio, miscelato con ulteriori prodotti, quindi importato come olio lubrificante, generando, oltre che un danno erariale, una concorrenza sleale tra gli operatori del settore.
Allo stesso modo, i controlli interesseranno il gasolio agevolato agricolo, spesso destinato illecitamente a utilizzi di altra natura che non possono beneficiare delle medesime agevolazioni.
L’incrocio dei dati a disposizione della Guardia di Finanza consentirà di orientare i controlli che, comunque, vedranno una intensificazione per quanto riguarda i depositi con capacità inferiore a 3.000 mc non dotati del sistema INFOIL, ossia di quel sistema applicato ai serbatoi destinati alla detenzione ed alla movimentazione di benzina o di gasolio usato come carburante, con il quale è possibile procedere alle telemisure di livello e di temperatura. Oggetto dei controlli saranno pertanto anche i depositi ad uso privato, industriali ed agricoli.
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