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Nel corso dell’iter di conversione in legge del D.L. n. 145/2023, c.d. Collegato fiscale alla Legge di Bilancio 2024, è stato approvato un emendamento che prevede la concessione di ulteriori sei mesi per completare gli investimenti agevolabili con la Nuova Sabatini effettuati nel secondo semestre 2023. Così come previsto dalla precedente proroga, si ritiene che venga posticipato di sei mesi anche il termine per la trasmissione della richiesta di erogazione, che potrà quindi effettuarsi entro centoventi giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento.
La Nuova Sabatini è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, volta a facilitare l’accesso al credito delle PMI e, conseguentemente, accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
L'agevolazione, in particolare, intende sostenere gli investimenti per acquistare o acquisire in locazione finanziaria macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Dal 1° gennaio 2023 è stata accordata una specifica dotazione finanziaria nell’ambito delle risorse destinate alla misura Nuova Sabatini per gli investimenti green a basso impatto ambientale, effettuati nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Al beneficio sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, con l’unica eccezione costituita dal settore delle attività finanziarie e assicurative.
La Nuova Sabatini prevede la concessione, da parte di banche e intermediari finanziari, di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese, interamente destinati a sostenere gli investimenti agevolabili, nonché di un contributo da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rapportato agli interessi su tali finanziamenti.
Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia PMI fino all’80% dell’ammontare dello stesso, deve avere una durata non superiore a cinque anni ed essere d’importo compreso tra 20.000 e 4 milioni di euro.
Il contributo del Ministero costituisce un contributo in conto impianti, il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso di interesse annuo pari al:
La Legge di Bilancio 2023 ha accordato risorse all’agevolazione per complessivi 150 milioni di euro, così suddivisi:
In seguito, l’art. 13, D.L. n. 145/2023, c.d. Collegato fiscale alla Legge di Bilancio 2024, ha previsto il rifinanziamento della Nuova Sabatini, accordando ulteriori 50 milioni di euro all’annualità 2023.
Il decreto fiscale ha inoltre previsto che il finanziamento sia riconosciuto in un’unica tranche, consentendo l’accorpamento delle rate.
ll contributo Nuova Sabatini è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, a condizione che tale cumulo non determini il superamento delle intensità massime previste dal regolamento comunitario di riferimento. Tali regole di cumulo non si applicano, invece, nel caso di misure fiscali di carattere generale che si applicano alla generalità delle imprese, le quali non configurano aiuti di Stato (è il caso, ad esempio, del credito d’imposta per gli investimenti in nuovi beni strumentali).
L’art. 1, comma 415, Legge n. 197/2022, c.d. Legge di Bilancio 2023, ha previsto, per sole le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, che gli investimenti agevolabii possano essere completati entro diciotto mesi, anziché entro l’ordinario termine di dodici mesi.
Come chiarito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’Avviso 9 gennaio 2023, per le suddette iniziative di investimento è da da intendersi conseguentemente prorogato di sei mesi anche il termine per la trasmissione della richiesta di erogazione, che può dunque effettuarsi entro centoventi giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento.
Come sopra anticipato, nel corso dell’iter di conversione in legge del D.L. n. 145/2023, è stato approvato un emendamento che prevede la concessione di ulteriori sei mesi per completare gli investimenti agevolabili relativi a contratti di finanziamento stipulati nel secondo semestre 2023.
Pertanto, in relazione ai contratti di finanziamento stipulati nel periodo 1° giugno-31 dicembre 2023, le imprese potranno completare i progetti di investimento entro i successivi diciotto mesi (contro i 12 mesi ordinariamente previsti).
Sul punto si ricorda che la data ultima, utile per determinare la conclusione dell’investimento, coincide con quella dell’ultimo titolo di spesa riferito al programma d’investimento complessivo. In caso di operazioni di leasing finanziario, invece, la data di riferimento è quella dell’ultimo verbale di consegna dei beni.
A partire dal 1° gennaio 2023, la domanda di agevolazione deve essere compilata, a pena di improcedibilità, in modalità esclusivamente telematica, attraverso la procedura disponibile nella sezione “Compilazione domanda di agevolazione” della piattaforma informatica dedicata alla misura.
Ad avvenuta compilazione della domanda, è reso disponibile il Codice Unico di Progetto (CUP) associato all’istanza, da riportare nelle fatture elettroniche (sia di acconto che di saldo) riguardanti i beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni. Una volta apposta la firma digitale, occorre quindi procedere all’invio della domanda, esclusivamente da un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), all'indirizzo PEC della banca/intermediario finanziario a cui si chiede il finanziamento, scelta tra quelle aderenti all’iniziativa (il cui elenco è disponibile sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy).
Nel caso di domande di agevolazione per la realizzazione di investimenti green, alla data di presentazione della richiesta di erogazione del contributo, l’impresa dovrà dichiarare il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo rilasciata o convalidata da un organismo indipendente accreditato, oppure che i beni rientranti negli investimenti sono corredati da una delle certificazioni ambientali di prodotto riconosciute a livello europeo o da un’idonea autodichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori dei beni.