I comuni sono tenuti a rimborsare l’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici) ai titolari di fabbricati rurali strumentali, fino al periodo di imposta 2006 anche se hanno autocertificato il possesso dei requisiti per fruire dell’esenzione per gli anni precedenti e l’Agenzia delle entrate non ha contestato le domande presentate per ottenere l’annotazione di ruralità o la classificazione catastale degli immobili nella categoria D/10.

In seguito all’emanazione della norma di interpretazione autentica (art. 2 comma 5-ter, D.L. 102/02013) che ha posto a carico dei titolari di fabbricati la facoltà di presentare le autocertificazioni per ottenere i rimborsi Ici anche considerando il passato, è stato avviato un numero elevato di contenziosi in merito al limite temporale di godimento del beneficio.

Tuttavia, occorre precisare che il menzionato art. 2 non ha effetti retroattivi illimitati. Se gli interessati hanno presentato l’autocertificazione, con attestazione del possesso dei requisiti di legge anche per anni di imposta che vanno oltre i cinque anni dalla data di presentazione delle domande, il rimborso Ici spetterà comunque fino al periodo di imposta 2006. Per i giudici tributari, la norma di interpretazione autentica sui fabbricati rurali ha rilevanza anche per le controversie pendenti, nonostante la sua efficacia non possa andare oltre al 2006, considerando che il primo anno utile per l’invio dell’autocertificazione era il 2011.

Un’ulteriore precisazione occorre farla in merito alla circolare 2/2012 dell’Agenzia del Territorio, la quale ha chiarito che per usufruire dell’agevolazione, non occorre che il fabbricato sia accatastato come D/10, ma bensì è sufficiente che sia riportata l’annotazione catastale di ruralità. Inoltre, la medesima circolare ha fornito chiarimenti sulla corretta interpretazione dei provvedimenti contenuti nel D.M. 26 luglio 2012, specificando gli adempimenti che i titolari di fabbricati rurali devono porre in essere al fine di fruire anche per l’IMU delle agevolazioni tributarie (previste dall’art. 13 del D.L. 201/2011).