L’art. 21 del decreto c.d. Sblocca Italia introduce una deduzione dal reddito complessivo delle persone fisiche del 20% del costo sostenuto per l’acquisto  o la costruzione di abitazioni.

Tale possibilità riguarderà esclusivamente chi ha acquistato o ristrutturato abitazioni a partire dal 1 gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2017, con la condizione che detti immobili vengano poi concessi in locazione entro 6 mesi dall’acquisto (o dalla costruzione) mediante la stipula di un contratto  di durata non inferiore a 8 anni, a canone “libero”, con un importo di affitto inferiore al minore dei canoni previsti dai contratti concordati, dall’eventuale convenzione comunale e dall’eventuale canone speciale previsto per le abitazioni nei comuni ad alta tensione abitativa.

Su tali basi, il bonus introdotto dall’articolo 21 non sembra applicabile a quelle abitazioni per le quali non è applicabile nessuno dei suddetti canoni massimi.

In sostanza l’incentivo consiste in una deduzione dal reddito, ripartita in otto anni, del 20% del prezzo di acquisto o di costruzione per un limite massimo di 300.000 Euro.

Gli immobili che daranno diritto alla deduzione dovranno essere di carattere residenziale, classificati nelle categorie catastali da A/1 ad A/11 (ad esclusione della categoria A/10 e le abitazioni di lusso A/1, A/8 e A/9) a prescindere dal loro effettivo utilizzo.

Si evidenzia che la stipula di contratti di locazione a canone concordato non consentirà di accedere all’incentivo. Pertanto risulta consono all’ottenimento del beneficio la stipula del contratto a canone libero, della durata di 4 anni, rinnovabile per altri 4.

Non si decadrà dal beneficio se il contratto si risolve prima del decorso degli otto anni per cause non imputabili alla volontà del locatore, a condizione che ne venga stipulato un altro entro un anno dalla data della suddetta risoluzione.