La mancata coltivazione del fondo per cause di forza maggiore non determina la decadenza dalle agevolazioni per la piccola proprietà contadina.

Lo ha stabilito la Commissione tributaria provinciale di Cremona, la quale, con la sentenza 197/3/14, ha accolto il ricorso di un contribuente avverso l’avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate intendeva revocare il beneficio PPC (imposta di registro all’1% e imposta ipotecaria e catastale in misura fissa).

L’avviso di accertamento si basava sul fatto che gli acquirenti non coltivavano direttamente il fondo acquistato, requisito necessario al fine di non incorrere nella revoca. Nel caso trattato, il fondo acquistato era già condotto da altri soggetti sulla base di un contratto di affitto, che, seppur scaduto, non aveva consentito agli acquirenti di subentrare immediatamente nella conduzione dello stesso. Tale situazione ha generato poi una controversia civile, la quale ha impedito che gli acquirenti potessero provvedere alla conduzione immediatamente dopo l’acquisto.

Con la sentenza sopra menzionata, i Giudici di prime cure non hanno avuto incertezze in merito alla controversia, annullando la pretesa dell’Agenzia, ritenendo che “la decadenza dall’agevolazione ricorra soltanto allorquando volontariamente il contribuente non coltivi direttamente il fondo”, mentre, nello specifico caso oggetto di contenzioso “il lungo iter giudiziario ha impedito ai ricorrenti di coltivare il fondo acquistato”.