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La Commissione Agricoltura della Camera ha approvato alcuni emendamenti al disegno di legge n. 1328 del 2015 che se verranno confermati nella stesura definitiva del provvedimento, introdurranno alcune importantissime novità nel settore agricolo.
- Introduzione del diritto di prelazione per l'imprenditore agricolo (IAP) proprietario di terreni confinanti in caso di cessione di fondi rustici.
- Eliminazione del fascicolo aziendale per i piccoli produttori di olio d'oliva.
L’emendamento più importante è indubbiamente quello che riguarda il diritto di prelazione che viene esteso anche all'agricoltore professionale (IAP) iscritto alla previdenza agricola proprietario di terreni confinanti, purché sul terreno offerto in vendita non vi siano già insediati mezzadri, coloni, affittuari e compartecipanti coltivatori diretti.
Questo provvedimento rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana per questo istituto, poiché stravolge i principi posti alla base della prelazione agraria che riconoscono tali diritti esclusivamente al Coltivatore Diretto, inteso come quel soggetto che si dedica materialmente alla coltivazione della terra.
Ora, con l’introduzione di questo istituto si vorrebbero rivoluzionare i presupposti applicativi della prelazione estendendoli anche a chi organizza la propria attività agricola in forma imprenditoriale; quindi non sarebbe più necessaria la coltivazione diretta del terreno, essendo sufficiente anche la mera organizzazione imprenditoriale dell’attività agricola.
L’apertura è indubbiamente condivisibile, poiché rispecchia l’evoluzione del settore agricolo, ma è assolutamente necessario un coordinamento preciso con le vecchie disposizioni, poiché si corre concretamente il rischio di inasprire ulteriormente il caos giurisprudenziale che già regna in questo settore.
Una ulteriore disposizione presente nel testo di legge definisce la birra artigianale e il piccolo birrificio indipendente la cui produzione annua non deve superare i 200 mila ettolitri complessivi, mentre in tema di apicoltura viene prevista una sanzione da 1.000 a 4.000 euro per chi non denuncia alla banca dati dell'anagrafe apistica la detenzione di alveari.