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Ieri è stata approvata definitivamente al Senato la legge di conversione del D.L. 113/2016, il cosiddetto “decreto Enti locali”. Tale legge che entrerà in vigore solo dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, contiene, tra gli altri, anche alcuni importanti interventi per il settore agricolo.
In particolare, il nuovo dettato normativo presenta un duplice obiettivo:
Il più importante tra i provvedimenti contenuti nella legge di conversione riguarda il potenziamento dei contributi previsti dal cosiddetto “Fondo Latte” e l’estensione di tale agevolazione anche agli allevatori di suini.
A partire dall’anno 2017, infatti, la legge prevede che le imprese operanti nel settore suinicolo e della produzione del latte potranno ottenere un contributo per la copertura dei costi sostenuti negli ultimi due anni per gli interessi sui mutui bancari.
Nel 2017, quindi, saranno erogati contributi per gli interessi passivi relativi al 2015 e 2016.
Si tratta di un importantissimo aiuto che andrà a sostenere il settore dell’allevamento in un momento difficile come quello attuale.
Inoltre, saranno introdotte ulteriori misure: nel settore lattiero, sarà attivata la programmazione produttiva volontaria dell’offerta. A tal fine è prevista la costituzione di un finanziamento ad hoc di 10 milioni di euro, come previsto dalla normativa UE, a cui si aggiungerà la conferma dello stanziamento di 10 milioni per l’acquisto di latte crudo da trasformare in Uht e distribuire agli indigenti tramite gli enti caritativi.
Ulteriori provvedimenti riguardano la riduzione delle sanzioni previste per lo sforamento delle quote latte dell’ultima campagna (2014/2015). Infatti sono state eliminate le maggiori sanzioni nazionali: dall’entrata in vigore della legge, quindi, l’allevatore colto in fallo dovrà versare solo l’ammontare delle sanzioni dovute alla UE. Si stima una riduzione di circa 2/3 degli importi.
La legge di conversione in analisi, inoltre, prevede anche misure a sostegno dei produttori di grano e cereali. Si stabilisce, infatti, la creazione di un fondo di 10 milioni di euro per l’avvio di un piano cerealicolo nazionale che valorizzi la qualità e le produzioni di grano nazionali. Tale fondo potrà poi essere potenziato con risorse regionali dei vari Programmi di Sviluppo Rurale (PSR).
Tra gli interventi previsti ci sono anche investimenti per infrastrutture di stoccaggio, ricerca e innovazione del frumento duro.