Quando manca appena una settimana al termine ultimo del 30 settembre per le operazioni di trasformazione, assegnazione e cessione agevolata previste dalla Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015), pare ormai davvero difficile che arrivi una proroga di tale termine.
Nonostante le ripetute richieste da parte degli operatori, infatti, non è stato trovato un provvedimento normativo in cui inserire tale norma dilatoria: l’ultima spiaggia potrebbe essere quella di un decreto legge per fronteggiare il terremoto di Amatrice e dintorni, ma i tempi paiono ormai tardi in quanto le operazioni in commento presentano profili sociali e di bilancio che possono presentarsi decisamente complessi.
Si tratta infatti di elementi la cui valutazione non può essere svolta in maniera sbrigativa. Oltre a ciò, occorre analizzare anche gli aspetti collegati alla convenienza fiscale dell’operazione e alle relative conseguenze.
Tali considerazioni, peraltro, sono state rese ulteriormente più difficili dalla scarsa chiarezza della disciplina, mutuata da vecchie previsioni, la quale ha richiesto un significativo sforzo interpretativo per poter essere messa a regime.
Difatti, l’Agenzia ha prodotto due circolari sul tema (la 26/E del 1° giugno e la 37/E del 16 settembre) per provare a fornire alcuni chiarimenti, che non hanno comunque spazzato via tutti i dubbi: in particolare, la materia relativa alle regole sulla tassazione dei soci meriterebbe ancora ulteriori precisazioni.
Per le operazioni di trasformazione, assegnazione e cessione agevolata, però, potrebbe esserci una seconda opportunità. Infatti, pare che l’idea sia quella di riproporre anche per il 2017 tali operazioni agevolate. In tal senso, peraltro, dovrebbe uscire nei prossimi giorni un comunicato del MEF con cui il Ministero si impegna a riproporre le operazioni in esame nella prossima Legge di Stabilità.
Nella nuova legge di Stabilità dovranno essere fornite anche ulteriori indicazioni (a livello normativo) circa le modalità operative, rinnovando una disciplina decisamente vantaggiosa per lo Stato, il quale potrà ottenere risorse dall’imposta sostitutiva sulle assegnazioni (8% che diventa 10,5% in caso di società di comodo), dall’imposta di registro e dall’imposta sostitutiva per l’estromissione di beni strumentali dal patrimonio dell’impresa individuale.
Nella nuova legge di Stabilità, inoltre, sarebbe opportuno rivedere il termine ultimo per le operazioni in analisi: il periodo di fine settembre, in contemporanea con il momento delle dichiarazioni, risulta una scelta poco felice per gli operatori, che rischiano di venire sommersi dagli adempimenti. Un’alternativa potrebbe essere la fine dell’anno solare.
Nella prossima legge di bilancio, inoltre, potrebbe essere riproposta anche la chance di rivalutare quote e terreni applicando l’imposta sostitutiva dell’8%. Una novità, potrebbe essere, la possibilità di rivalutare anche i beni d’impresa.
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