Dopo un lungo iter di formazione, che ha visto il coinvolgimento di numerosi soggetti (Parlamento, Governo, Commissione UE, Conferenza Stato-Regioni), è finalmente arrivata la firma sul decreto che introduce in Italia l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine di tutti i prodotti lattiero-caseari.
Si tratta di un importante provvedimento, grazie a cui, nel nostro Paese, sarà sempre possibile conoscere la provenienza di prodotti come latte Uht, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini in genere. Il provvedimento sarà applicabile al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e ai relativi derivati.
Grazie a questa sperimentazione normativa, tutti i prodotti lattiero-caseari dovranno presentare in etichetta l’indicazione di origine della materia prima, in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. In particolare dovranno essere indicati il Paese di mungitura (ossia lo Stato in cui è stato munto il latte) e il Paese di condizionamento o trasformazione, ossia dove il prodotto è stato lavorato o trasformato.
Laddove la mungitura e le successive fasi di lavorazione del latte siano svolte nello stesso Paese, il decreto prevede la possibilità di indicare l’origine in maniera unitaria, tramite l’utilizzo di una sola dicitura, ad esempio, “Origine del latte: Italia”.
Se, invece, le fasi di condizionamento e trasformazione vengono svolte in luoghi diversi dall’Italia, possono essere utilizzate le diciture “latte di Paesi UE” se in tali Stati viene svolta la mungitura, mentre “latte condizionato o trasformato in Paesi UE” dovrà essere utilizzata nel caso in cui tali fasi di lavorazione vengono svolte in uno o più Paesi europei.
Nel caso in cui mungitura, condizionamento o trasformazione avvengano, invece, al di fuori dell’Unione Europea, verrà utilizzata la dicitura “Paesi non UE”.
I nuovi obblighi di etichettatura entreranno in vigore il 1° gennaio 2017, anche se sarà prevista una fase intermedia di 180 giorni in cui sarà possibile vendere anche prodotti portati a stagionatura, immessi sul mercato o etichettati prima dell’applicazione del decreto, fino ad esaurimento scorte.
Saranno esclusi dai nuovi obblighi di etichettatura soltanto i prodotti DOP e IGP che hanno già disciplinari relativi alla loro origine, nonché il latte fresco già tracciato in base all’apposita disciplina approvata già nel 2005.
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