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Cattive notizie per tutte le aziende (anche agricole) iscritte al Registro delle Imprese: a partire dal 2017, infatti, è previsto un aumento significativo del diritto camerale annuo.
In linea generale, il termine per il versamento del diritto annuo coincide con quello previsto per il pagamento delle imposte sui redditi ed Irap relative all’anno precedente, che quest’anno corrisponde al 30 giugno. È possibile pagare il diritto camerale anche nei trenta giorni successivi a tale termine, applicando la maggiorazione dello 0,40%.
Per i soggetti che, invece, approvano il bilancio oltre i 120 giorni, ma entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, il versamento del diritto annuo deve essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui è stato approvato il bilancio. Se l’approvazione viene fatta fuori dai termini, il versamento del diritto deve essere fatto entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui avrebbe dovuto essere approvato il bilancio.
Come annunciato, gli importi del diritto camerale potrebbero aumentare: il MISE, con l’approvazione del Decreto 22/05/2017, ha autorizzato la maggiorazione fino al 20% degli importi previsti dal DM 21/04/2011, i quali, si ricorda, sono però stati ridotti del 50% in funzione del testo dell’art. 28 c. 1 del D.L. 90/2014.
Pertanto, gli importi che diminuiranno a partire dal 2017 potranno essere ritoccati verso l’alto da 79 Camere di Commercio, le quali hanno ottenuto la facoltà di aumentarli fino al 20%. In attesa della registrazione del Decreto del 22 maggio 2017 presso la Corte dei Conti, è fatta salva la possibilità di versare i contributi al vecchio importo, salvo poi l’obbligo di provvedere al conguaglio entro il termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi. Solo i soggetti che effettueranno il versamento successivamente alla pubblicazione del decreto dovranno immediatamente adeguarsi alle nuove tariffe.
Per i soggetti iscritti nella sezione speciale del registro imprese, il diritto è dovuto (fatta salva la facoltà di procedere alla maggiorazione del 20% da parte delle CCIAA autorizzate) nella misura indicata nella seguente tabella:
Per quanto riguarda, invece, le aziende iscritte nella sezione ordinaria del Registro, il diritto annuale è calcolato nella misura di 100 euro (più 20 euro per ogni unità locale) per le imprese individuali, mentre per le altre imprese viene determinato in base all’aliquota applicabile allo scaglione di fatturato 2016.
Anche gli iscritti al REA sono tenuti a versare un diritto annuale di 15 euro, da corrispondere in misura fissa. Le unità locali e le sedi secondarie di imprese con sede principale all’estero devono versare 55 euro per ogni unità o sede.
Per le imprese che calcolano il diritto in relazione al fatturato, l’importo si determina moltiplicando il fatturato per la relativa aliquota, mantenendo il valore con 5 cifre decimali. Poi tali importi dovranno essere ridotti al 50% e arrotondati all’unità.
Queste le aliquote applicabili ai singoli scaglioni di fatturato: