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Con la pubblicazione del D.L. 91/2017 “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, sono stati definiti degli incentivi con l’intento di sostenere la nascita e la crescita di nuove imprese nel Mezzogiorno.
Il provvedimento ha l’obiettivo di incentivare l’imprenditorialità giovanile, disponendo specifiche agevolazioni in favore dei soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni con i seguenti requisiti:
Sono ammesse ai benefici le imprese sia sotto forma di aziende individuali, che le società comprese le cooperative.
Possono accedere agli aiuti tutte le aziende operanti nei settori dell’agricoltura, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi; l’importo massimo messo a disposizione è pari a 40.000 euro che, in caso l’istanza sia presentata da più soggetti che intendano costituirsi o siano già costituiti in forma societaria, compete ad ogni socio che disponga dei requisiti richiesti fino ad un massimo complessivo di € 200.000 (limiti del Regolamento (UE) n. 1407/2013 sulla disciplina degli aiuti de minimis).
Il finanziamento concesso è ripartito nel seguente modo:
Per l’ottenimento dei finanziamenti sarà necessaria una garanzia in favore del soggetto che eroga il finanziamento. Sono esclusi dal finanziamento le attività di libera professione ed il commercio. Inoltre, i finanziamenti erogati non potranno esser destinati a spese di progettazione, consulenza e all’erogazione di emolumenti ai dipendenti o agli organi di gestione delle società.
L’istanza per ottenere il finanziamento va presentata attraverso la piattaforma dedicata sul sito dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. – Invitalia.
Le istanze possono essere presentate, fino ad esaurimento delle risorse.
Misure in favore dei giovani imprenditori agricoli del Mezzogiorno
In favore dell’autoimprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale è stato aggiunto all’art. 10 del D. Lgs n. 185/2000 un apposito punto dedicato alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia in cui è estesa la possibilità ad ISMEA di concedere, in alternativa ai mutui agevolati già previsti, un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile nonché mutui agevolati, a un tasso pari a zero, di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile.
Banca delle terre abbandonate
Sempre nelle suddette regioni, per la valorizzazione dei terreni abbandonati o incolti e di beni immobili in stato di abbandono i Comuni, dopo aver fatto un censimento, pubblicheranno sul loro sito istituzionale l’elenco degli immobili che potranno esser dati in concessione, per un periodo non superiore a nove anni rinnovabile una sola volta, ai soggetti che, al momento della presentazione della domanda, risultino avere un'età compresa tra i 18 e i 40 anni, previa presentazione di un progetto volto alla valorizzazione e all'utilizzo del bene.
Gli immobili oggetto di tale misura potranno esser considerati “abbandonati” qualora ricadano nelle seguenti casistiche:
1) terreni agricoli sui quali non sia stata esercitata l'attività agricola minima da almeno dieci anni;
2) terreni oggetto di rimboschimento artificiale o in cui sono insediate formazioni arbustive ed arboree, ad esclusione di quelli considerati bosco ai sensi delle leggi in materia, nei quali non siano stati attuati interventi di sfollo o diradamento negli ultimi quindici anni;
3) aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo, che risultino in stato di abbandono da almeno quindici anni.
Istituzione delle ZES
Al fine di favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese, su richiesta delle regioni meridionali interessate potranno esser istituite delle aree che saranno dotate di agevolazioni fiscali, previa concertazione con le Regioni ed il Ministero dell’Economia.