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In questi giorni sta tornando di grande attualità il tema della coltivazione della canapa. Mentre in Parlamento si discute per l’approvazione della legge per la liberalizzazione della cannabis, molte sono le domande degli agricoltori anche relativamente alla possibilità di coltivare la cosiddetta canapa legale.
Con tale termine si fa riferimento alle categorie di canapa certificate, la cui coltivazione è stata liberalizzata dalla L. 242/2016. Si tratta di tutte quelle varietà iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole ai sensi dell’art. 17 della Direttiva 2002/53/CE del Consiglio Europeo, ossia quelle che non rientrano tra le sostanze stupefacenti secondo la disciplina del DPR 309/1990.
La legge 242/2016, come noto, ha liberalizzato la coltivazione delle varietà di canapa con contenuto di THC inferiore allo 0,2%, per cui non è più richiesta alcuna autorizzazione preventiva. Gli unici obblighi previsti sono quelli della conservazione dei cartellini della semente e la conservazione delle relative fatture d’acquisto.
Nel caso di coltivazione di tali varietà di piante, in capo all’agricoltore non è posta alcuna responsabilità. Né se il valore di THC, a causa di particolari ragioni di stress della pianta, salga fino allo 0,6%, né se venga sforata questa ulteriore soglia.
In caso di superamento dello 0,6% di THC, però, l’autorità giudiziaria potrà disporre il sequestro e la distruzione del prodotto irregolare. Parimenti, però, potranno essere disposti fermi e sequestri anche su piantagioni “regolari”; infatti, l’accertamento del reale valore di tetraidrocannabinolo contenuto nelle piante può essere svolto soltanto in laboratorio successivamente.
Tale analisi, pertanto, non può essere svolta direttamente dall’agricoltore, il quale, oltre ad essere costantemente in pericolo di accertamenti o sequestri, potrebbe in qualsiasi momento perdere il proprio raccolto se i livelli di THC delle piante si alzasse per ragioni di difficile controllo da parte del coltivatore.
Ad oggi, pertanto, la coltivazione della canapa legale è una attività piuttosto rischiosa e che va condotta con grande attenzione.
Presto, però, potrebbero esserci interessanti novità normative. Nei giorni scorsi, infatti, il Parlamento è tornato ad occuparsi della proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis, proposta su cui si lavora da quasi due anni e che è stata oggetto di numerose revisioni e battute di arresto.
A settembre riprenderanno i lavori con la discussione della proposta di legge in Assemblea e questo potrebbe modificare le carte in tavola.
Se approvato, il nuovo progetto di legge prevederebbe la modifica del Testo Unico sugli stupefacenti del 1990. In particolare:
La riforma del TU stupefacenti potrebbe anche ampliare le possibilità di coltivazione della canapa, oltre i limiti oggi imposti dalla legge 242/2016. Fino a quel momento, però, occorre prestare grande attenzione, in quanto numerosi sono i rischi connessi alla coltivazione della canapa “legale”.