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Dopo essere stati più volte modificati ed aggiornati, il MEF ha comunicato la pubblicazione degli elenchi definitivi delle società controllate o quotate soggette alla disciplina dello split payment.
Tali elenchi sostituiscono quelli pubblicati lo scorso 14 luglio, a seguito delle modifiche ed integrazioni che si sono rese necessarie a seguito delle numerose segnalazioni ricevute dal MEF da parte degli operatori.
Quattro sono gli elenchi pubblicati dal Ministero:
• elenco definitivo delle società controllate di diritto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri e delle società controllate da queste ultime;
• elenco definitivo delle società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri e delle società controllate da queste ultime;
• elenco definitivo delle società controllate di diritto dalle regioni, province, città metropolitane, comuni, unioni di comuni e delle società controllate da queste ultime;
• elenco definitivo delle società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Tali liste sono necessarie al fine di definire l’ambito di applicazione dello split payment ampliato con l’art. 1 del D.L. 50/2017. Pertanto, anche le predette società saranno soggette alla disciplina della scissione dei pagamenti per gli acquisti di beni e servizi effettuati.
Gli elenchi sono stati pubblicati sulla base del nuovo art. 5-ter del DM 23 gennaio 2015, il quale prevede che il MEF predisponga annualmente gli elenchi delle società in possesso dei requisiti per l’accesso alla disciplina della scissione dei pagamenti. Non è più necessaria, invece, la pubblicazione dell’elenco delle pubbliche amministrazioni: a seguito dei chiarimenti forniti dal DM 13 luglio 2017, sono soggette a split payment tutte le PA destinatarie di fatturazione elettronica obbligatoria ai sensi dell’art. 1, comma 209 e seguenti, della L. 244/2007.
Per individuare tali soggetti, inizialmente, il MEF aveva dichiarato che si doveva fare riferimento all’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA), con esclusione degli enti classificati come “gestori di pubblici servizi”.
Ora il Ministero ha fornito un chiarimento ulteriore, affermando che tali soggetti erano da ritenersi esclusi dal novero delle pubbliche amministrazioni in quanto non rientranti nella disciplina della fatturazione elettronica. Laddove questi, però, si identifichino come società controllate da una PA e rientranti negli elenchi pubblicati, ad essi deve applicarsi ugualmente la disciplina dello split payment sugli acquisti.
Un ulteriore chiarimento coinvolge le aziende speciali non costituite in forma societaria: esse sono tenute alla scissione dei pagamenti solo nel caso in cui siano obbligate anche alla fatturazione elettronica.
I nuovi elenchi pubblicati dal MEF sono da utilizzare con riferimento alle fatture emesse dal 1° luglio al 31 dicembre 2017. Essendo stati tali elenchi più volte modificati (28 giugno, 14 luglio e 26 luglio i tre aggiornamenti), sarebbe necessario un intervento chiarificatore dell’Amministrazione Finanziaria per tutte le fatture emesse durante il periodo transitorio.
Per le future operazioni, invece, che avranno data 2018 o successivi, occorrerà fare riferimento agli elenchi che verranno pubblicati, sempre sul sito del MEF, entro il 15 novembre di ogni anno.