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L’iter di formazione della Legge di Bilancio rappresenta uno dei momenti più importanti dell’anno fiscale, in quanto tale provvedimento rappresenta una pietra angolare della successiva politica economica e normativa nazionale.
Come ogni anno, tra le materie che tengono banco sui tavoli dei lavori parlamentari c’è anche l’agricoltura, un settore che, nelle ultime due Finanziarie, ha raccolto molto dal punto di vista tributario, con la cancellazione dell’IRAP e dell’IRPEF per gli operatori agricoli. Ma non solo: diverse sono state le misure previste per supportare gli investimenti e favorire il turn over.
La sensazione, quindi, è che nella Legge di Bilancio 2018 non ci saranno grandi novità; anzi, sarà un successo se non ci saranno modifiche che vadano ad attaccare il regime tributario agevolato spettante agli agricoltori.
Mentre la possibilità di revisione del sistema di tassazione catastale, circolata qualche anno fa, sembra ormai scongiurata, appare difficile anche una riforma del regime forfettario IVA: ciò, infatti, imporrebbe di rivedere tutte le agevolazioni fornite al settore lattiero e degli allevamenti negli ultimi anni. A dire il vero, però, se l’aumento delle percentuali di compensazione per il latte e i suoi derivati ha carattere di stabilità, lo stesso non si può dire con riferimento a quelle relative a suini e bovini vivi, le quali “scadranno” a fine 2017.
Un tema che potrebbe tornare di attualità, invece, è quello relativo all’esenzione IMU: essa non pare comunque in discussione. Tuttavia, la perdurante riduzione di risorse a disposizione potrebbe far propendere il legislatore per restringere la platea degli aventi diritto, privilegiando gli operatori professionali rispetto agli altri.
Se, a quanto trapela, non dovrebbero esserci significative novità dal punto di vista fiscale per gli agricoltori, ciò non significa che l’agricoltura resterà fuori dalla Legge di Bilancio 2018.
Un tema legato al mondo agricolo che, ad oggi, è oggetto di discussione, c’è. Il Governo sembra infatti fortemente intenzionato a confermare le misure previste dal progetto “Industria 4.0”, già introdotte nella scorsa Legge di Bilancio, tra cui super ed iperammortamento.
Ad oggi, però, solo poche aziende agricole possono usufruire di tali agevolazioni, in particolare solo quelle che determinano il proprio reddito in base al bilancio. Visto che la tecnologizzazione delle aziende agricole rappresenta una delle priorità del MIPAAF, l’obiettivo sarebbe quello di poter estendere tali benefici anche a chi determina il reddito su base catastale.
Per fare ciò, occorrerebbe determinare un credito di imposta sugli investimenti sostenuti, credito che potrebbe essere quantificato nella misura del 24% della spesa, secondo le indiscrezioni. Agevolate sarebbero non solo le spese sostenute per investimenti in tecnologia, ma anche quelle per la relativa formazione.
Come al solito, le indicazioni sopra fornite sono ad oggi solo temi di discussione che, eventualmente, potranno trovare la loro forma e il loro definitivo compimento nelle stanze del Parlamento.