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Resta poco tempo da attendere, poi si aprirà il sipario: stando alle indiscrezioni, infatti, nei primi giorni di dicembre dovrebbe essere pubblicato il bando che renderà finalmente operativa la Banca delle Terre agricole, novità introdotta con il collegato agricolo (L. 154/2016 art. 16) approvato la scorsa estate.
La “Banca delle terre agricole nazionale” è stata istituita allo scopo di mappare i terreni disponibili, al fine di creare un database, aperto a tutti e liberalmente consultabile, dove poter trovare i terreni pubblici, posti in vendita, da coltivare. Infatti, la Banca è amministrata da ISMEA ed alimentata da diverse tipologie di terreni:
- quelli derivanti dalle attività fondiarie gestite dall’Istituto,
- quelli appartenenti a Regioni o altri soggetti pubblici interessati a dismetterli,
- quelli inseriti all’interno del progetto “Terrevive”, gestito dal MIPAAF con l’Agenzia del Demanio.
Detti fondi rustici saranno poi destinati in via preferenziale ai giovani agricoltori under 40, i quali potranno usufruire di alcune facilitazioni, tra cui la possibilità di richiedere, ad ISMEA, un mutuo ipotecario agevolato.
Quanto alla procedura per l’aggiudicazione dei terreni che rientreranno nel progetto, gli agricoltori interessati dovranno presentare una manifestazione di interesse per uno o più lotti, a cui seguirà procedura competitiva pubblica tra i potenziali acquirenti. Nel caso l’operazione non si perfezioni, ISMEA potrà poi avviare una trattativa privata con uno dei soggetti.
La finalità principale della nuova Banca delle terre agricole è quella di provare a ricomporre il patrimonio fondiario, ma soprattutto per favorire la lotta all’abbandono dei terreni agricoli, al fine di aumentare la competitività dell’intero sistema agricolo nazionale.
Gli stessi scopi sono condivisi anche da una ulteriore misura destinata ai giovani agricoltori operanti al Sud, in forza delle previsioni di cui all’art. 3 del D.L. 91/2017 (Decreto sul Mezzogiorno).
Entro il prossimo 12 febbraio, i comuni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia dovranno effettuare una valutazione dei terreni disponibili e pubblicare i relativi bandi per quei fondi rustici e quelle aree edificabili incolte o in stato di abbandono da almeno dieci anni.
Detti terreni, a seguito di un bando pubblico, dovranno essere concessi, per un periodo non superiore a nove anni, ai giovani agricoltori (di età compresa tra i 18 ed i 40 anni) che presenteranno uno specifico progetto di valorizzazione o recupero per l’area da assegnare.
Tali progetti di valorizzazione, peraltro, potranno essere finanziati approfittando delle agevolazioni relative alla misura “Resto al Sud”, nonché tutti i benefici specifici legati al mondo agricolo, come, ad esempio, i contributi previsti dai Piani di Sviluppo Rurale (PSR).
I giovani agricoltori, quindi, stiano all’erta: nel giro di breve periodo, potrebbero essere diverse le opportunità da non farsi scappare.