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A partire da domani, la Legge di Bilancio approderà al Senato per la discussione finale che porterà alla votazione del testo definitivo, a cui si arriverà attraverso l’approvazione o la modifica degli ultimi emendamenti.
Per quanto riguarda il settore agricolo, non sono molte le novità contenute nella presente Legge di Stabilità, ma taluni temi sono stati oggetto di ampia discussione.
Tra questi va sicuramente inserito il dibattito sviluppatosi circa l’obbligo dell’invio degli spesometri da parte degli agricoltori esonerati. In linea generale, ai sensi dell’art. 34 del DPR 633/1972, i produttori agricoli che non raggiungono il volume di fatturato di 7.000 euro annui (di cui almeno 2/3 provenienti dall’attività agricola), sono esonerati dal versamento dell'IVA e da tutti gli obblighi documentali e contabili, compresa la dichiarazione annuale, fermo restando l'obbligo di numerare e conservare le fatture e le bollette doganali.
Ci si è a lungo chiesti se fosse opportuno che anche tali soggetti dovessero adempiere all’obbligo di invio degli spesometri o se, in funzione al loro esonero dagli obblighi documentali, essi dovessero esserne esclusi.
Originariamente, la disciplina legislativa aveva escluso gli agricoltori esonerati dall’invio degli spesometri, mentre l’obbligo era stato introdotto per l’anno 2017, con la sola esclusione degli esonerati operanti su terreni montani o prevalentemente tali (come chiarito dalla Risoluzione n. 105/2017).
Nel testo della Legge di Bilancio 2018 uscito dalla Commissione, era stata prevista un’esclusione della categoria degli esonerati dall’invio dello spesometro. Tale proposta, però, è presto naufragata: in sede di conversione del disegno di legge 148, è stato ripristinato l’obbligo di invio delle autofatture di vendita per gli esonerati. Insomma, tutto rimane come nel 2017.
Immutate restano anche le percentuali di compensazione IVA previste per le cessioni di bovini e suini vivi: il testo della Finanziaria prevede infatti che, per il triennio 2018-2020, esse rimangano invariate rispetto a temporaneamente introdotte nel 2016 e nel 2017. In realtà, la norma, come negli ultimi due anni, fissa la soglia massima delle percentuali al 7,7% per bovini e bufali vivi, nonché dell’8% per i suini vivi. Ora non resta che attendere il decreto ministeriale che fisserà in maniera più precisa tali percentuali: salvo sorprese, esse saranno ancora individuate, rispettivamente, al 7,65% e al 7,95%.
Tra le novità, c’è invece il “bonus verde”, il quale attribuisce una detrazione IRPEF pari al 36% della spesa sostenuta dal proprietario di un’abitazione per interventi di sistemazione a verde o realizzazione di coperture a verde e giardini.
Dopo essere stata accolta con interesse, quest’ultima misura sembra avere, alla prova dei fatti, scarso appeal: la spesa massima agevolabile è di soli 5.000 euro, che producono un ritorno massimo di 1.800 euro da ripartire in dieci rate annuali di, massimo, 180 euro. Troppo poco, secondo gli operatori, per poter creare un reale interesse.
Tra le ultime novità c’è anche lo stanziamento di 20 milioni di euro per il biennio 2018-2019 per sostenere tutto il comparto avicolo contro le pesanti ripercussioni avute a causa dell'influenza aviaria.
In arrivo anche 25 milioni di euro, spalmati su due anni, per i danni da siccità provocati all’agricoltura e agli allevamenti della Sardegna. Quest’ultima previsione ha destato perplessità, visto che per altre calamità non sono state stanziate risorse: per il Fondo di solidarietà sono stanziati solo 5 milioni di euro, mentre questioni calde come i danni causati agli ulivi dalla Xylella, sono state lasciate, per il momento, a secco.
Tanti altri, poi, sono i temi che saranno nuovamente discussi in sede di approvazione della Legge di Stabilità: dalla nuova rottamazione delle cartelle allo sgravio contributivo per i giovani, molte sono le materie che potrebbero, al fotofinish, essere modificate o eliminate dal testo definitivo della Legge di Bilancio 2018 o dal relativo decreto fiscale.