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Negli ultimi anni, dopo decenni di immobilismo, il legislatore è più volte intervenuto per aggiornare la normativa agricola. Ora, per provare a mettere ordine tra i tanti e diversi testi normativi, il MIPAAF è al lavoro per la redazione di un codice agricolo unico.
Il decreto legislativo è, al momento, appena una bozza e poche sono le indiscrezioni trapelate sui temi che saranno oggetto del nuovo testo normativo, che dovrà essere approvato entro fine febbraio, in base a quanto previsto dall’art. 5 della L. 154/2016, che ha delegato il Governo a procedere alla semplificazione e al riassetto delle norme in materia di agricoltura, silvicoltura e filiere forestali.
L’intervento normativo dovrebbe essere piuttosto importante e dovrebbe andare ad incidere su alcune delle più importanti materie del settore agricolo: le voci parlano di una possibile modifica dell’art. 2135 del codice civile, ma anche di possibili integrazioni in materia di attività agrituristiche, vendita diretta, società agricole e qualifica IAP.
Sulla carta, la finalità del nuovo codice agricolo unico è quella di razionalizzare la normativa agricola, eliminando le norme doppie e quelle tacitamente abrogate, coordinando quelle vigenti non perfettamente coerenti e revisionando quelle discipline obsolete o non più adeguate.
Il MIPAAF, quindi, ha iniziato a lavorare su questo ambizioso progetto, che dovrebbe idealmente unificare gran parte della disciplina agraria ed agricola all’interno di un unico testo normativo, coerente, organizzato ed aggiornato.
Sarà interessante vedere anche quali saranno i tempi e gli sviluppi di detto lavoro di codificazione, visto che i precedenti tentativi di redigere un codice agricolo sono anzitempo naufragati: si pensi all’ultimo caso, quando, nel 2009, il MIPAAF produsse il DM contenente un approfondito lavoro di riorganizzazione della materia.
Purtroppo, però, tale testo normativo non vide mai la luce: le lungaggini parlamentari, il cambio del Ministro prima e del Governo poi hanno definitivamente arenato il progetto.
Il pericolo che ciò accada nuovamente, peraltro, non sembra ridotto: ora il Parlamento è impegnato con la Legge di Bilancio, poi, dopo la sua approvazione, si dovrà correre per chiudere tanti provvedimenti prima delle elezioni che, probabilmente, si terranno a marzo e insedieranno un nuovo Governo.
La sfida, quindi, è tutta per il MIPAAF ed i suoi esperti, i quali dovranno lavorare in maniera rapida ma competente, al fine di produrre un testo normativo di qualità che possa essere approvato entro i tempi previsti, per non correre il rischio di perdere l’ennesima occasione di riorganizzare la disciplina che regola l’intero mondo dell’agricoltura.