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Tra le novità più interessanti della Legge di Bilancio 2018 c’è, indubbiamente, il cosiddetto bonus verde, un’agevolazione fiscale che, sin dalla prima ora, ha animato il settore del florovivaismo, grazie al forte interesse manifestato da parte dei proprietari immobiliari.
Il bonus verde altri non è che un’agevolazione fiscale che permette, a tutti i soggetti passivi IRPEF, di portare in detrazione il 36% delle spese sostenute per gli interventi di sistemazione di giardini privati e condominiali, fino ad una spesa massima di 5.000 euro per unità immobiliare.
Nel corso di Telefisco 2018, l’Agenzia ha fornito alcuni importanti chiarimenti sull’utilizzabilità e sulle modalità di esercizio del beneficio fiscale introdotto dai commi 12 e 13 della L. 205/2017.
La prima precisazione delle Entrate riguarda la possibilità di accesso al bonus nel caso in cui un soggetto svolga più interventi di sistemazione del verde nell’ambito dello stesso anno. La norma di legge, afferma che la soglia di 5.000 euro è attribuita “per unità immobiliare ad uso abitativo” e “sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali”.
Ci si chiedeva quindi come comportarsi nel caso in cui, all’interno di un condominio, un condomino si trovasse a svolgere sia interventi di manutenzione straordinaria sulle parti comuni, che lavori di sistemazione sul proprio giardino privato.
Nel caso rappresentato, l’Agenzia delle Entrate ha affermato che il bonus raddoppia: il contribuente avrà diritto alla detrazione fino a 5.000 euro per il lavoro sul proprio giardino e fino a massimo 5.000 euro per l’intervento sulle parti comuni condominiali, i cui costi saranno imputati a tutti i condomini in base alla relativa quota.
Sempre in tema di bonus verde, l’Agenzia ha però stretto interpretativamente l’ambito di applicazione: non possono essere portate in detrazione le spese sostenute per lavori effettuati in economia sul proprio giardino in quanto ciò deve ritenersi incompatibile con il concetto di “interventi straordinari”. Parimenti, devono ritenersi esclusi dalla portata delle agevolazioni fiscali tutti gli interventi di mera manutenzione ordinaria annuale dei giardini preesistenti.
La manutenzione ordinaria dei giardini, così come le spese per la progettazione degli stessi, potrà, invece, rientrare nell’agevolazione in commento, purché sia agganciata ad un intervento ammesso al bonus, ossia:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
- realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Trattamento simile è da ritenersi corretto nel caso di acquisto di piante in vaso: le relative spese potranno essere detratte solo nel caso in cui l’acquisto sia svolto in collegamento con gli interventi agevolati di cui sopra. Lo stesso si ritiene possa valere per gli interventi “leggeri” sui giardini.
Una buona notizia riguarda, invece, le modalità di pagamento: per accedere al bonus verde non sono necessari i cosiddetti “bonifici parlanti”, ma è sufficiente che il pagamento venga effettuato tramite mezzi “tracciabili”. Possono essere utilizzati, quindi, assegni, carte di credito e di debito, bancomat e bonifici ordinari.