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Il tema dell’etichettatura è un argomento estremamente importante e delicato, che tutti gli operatori del settore alimentare devono considerare con grande attenzione, se non altro per le importanti sanzioni collegate ad eventuali violazioni della disciplina.
Dal prossimo 9 maggio entrerà in vigore il D. Lgs. 231/2017, con cui sono state aggiornate le sanzioni per le violazioni compiute in relazione all’obbligo di informazione sulle etichette alimentari.
Tra i comportamenti sanzionati ci sono quelli relativi all’impropria comunicazione delle caratteristiche degli alimenti (natura, identità, proprietà, composizione, qualità, durata di conservazione, Paese d’origine, metodo di produzione, ecc.), in violazione del principio di leale informazione di cui all’art. 7 del Reg. UE 1169/2011.
In forza di tale norma, infatti, le informazioni fornite in etichetta devono essere precise, chiare e facilmente comprensibili per il consumatore, senza attribuire al prodotto effetti o proprietà che non possiede. In caso di violazione di tali principi, è prevista una sanzione da 3.000 a 24.000 euro.
Non è però l’unica misura sanzionatoria prevista: nel caso in cui un operatore del settore alimentare venda prodotti di cui conosca o presuma la non conformità alla normativa sopra richiamata in materia di informazione, questi può essere soggetto a sanzione da 500 a 4.000 euro.
Se le etichettature, invece, sono compilate manipolando le informazioni relative al prodotto, al fine di indurre il consumatore finale in errore o ridurre il livello di protezione e consapevolezza dello stesso, la sanzione prevista è da 2.000 a 16.000 euro. Stessa sanzione è prevista anche per il mancato rispetto delle disposizioni relative all’indicazione in etichetta di prodotti in grado di provocare allergie o intolleranze.
Sempre in materia di etichettature, va segnalato anche un recente decreto legislativo del 22 febbraio, attualmente al vaglio della Corte dei Conti, prodotto dal MIPAAF con lo specifico scopo di disciplinare con maggior rigore il contenuto delle etichette dei prodotti biologici e i loro imballaggi.
Per chi utilizza (nei marchi, sulla confezione, nelle informative) elementi suscettibili di indurre in errore il consumatore circa le modalità di produzione e le caratteristiche di un prodotto di origine biologica, sono previste sanzioni fino a 18.000 euro. Mentre nel caso in cui un prodotto venga etichettato correttamente come biologico, ma in maniera non conforme alla disciplina contenuta nel Regolamento (CE) n. 834/2007, la sanzione potrà raggiungere i 3.000 euro.
Concludendo, non si può che constatare quanto la materia dell’etichettatura sia da gestire con grande attenzione per tutti i produttori agricoli e agroalimentari: informazioni errate, parziali o imperfette, possono costare davvero care a tutti gli operatori.