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Slittamento in avanti del termine per l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria per le cessioni di carburanti; al vaglio la possibile eliminazione dello spesometro già a partire dal mese di settembre. Questi i temi annunciati nella giornata di ieri da parte del Governo nell’incontro pubblico con le rappresentanze sindacali dei benzinai.
La legge 205/2017 ha previsto che, a partire dal 1° luglio 2018, le cessioni di carburanti dovranno essere obbligatoriamente fatturate in maniera elettronica. Nell’idea del legislatore, tale provvedimento doveva rappresentare una sorta di prova generale in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo generale di fatturazione elettronica tra privati prevista per il 1° gennaio 2019.
Contro tale volontà, però, hanno fatto barricata gli operatori del settore, i quali lamentano il pesante impatto organizzativo del provvedimento per la loro categoria, oltre ai ritardi ed alle revisioni operative disposte dall’Agenzia nelle ultime settimane. Pertanto, a pochi giorni dal via, gran parte degli operatori non dispone ancora degli strumenti e della necessaria organizzazione per farvi fronte.
L’agitazione popolare e le pressioni effettuate sembrano aver indotto il Governo a valutare l’introduzione di un doppio binario fino a fine anno: stando agli annunci, chi vuole potrà iniziare sin da domenica ad utilizzare la fatturazione elettronica, mentre per i ritardatari sarà possibile utilizzare le tradizionali schede carburante per tutto il 2018, senza subire alcuna sanzione.
Sicuramente va accolta con soddisfazione la disponibilità dell’Esecutivo a dilatare i tempi per l’entrata in vigore del nuovo obbligo, dimostrando una preziosa sensibilità alle istanze di un intero settore.
Sul lato verso, però, è preoccupante osservare che, anziché lavorare insieme alle software house per realizzare programmi e gestionali adeguati, anche in questo caso i commercianti di carburanti abbiano preferito scendere in piazza e chiedere il rinvio del termine relativo all’obbligo di fatturazione elettronica.
Ciò preoccupa a maggior ragione perché già a partire dal 1° luglio occorrerà comunque preoccuparsi di come gestire le fatture elettroniche emesse da qualche zelante operatore, senza contare che, in ogni caso, la partita si sposta avanti di soli sei mesi, mesi in cui servirà lavorare al fine di farsi trovare pronti in vista della deadline di gennaio.
Come già più volte evidenziato, quello in corso è un cambiamento epocale a cui non è possibile sottrarsi. La differenza sarà tra chi si farà trovare pronto e chi non lo sarà.
Continuare a rifuggire il cambiamento potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang.
Con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica obbligatoria, a partire dal prossimo gennaio saranno aboliti gli spesometri.
L’obiettivo, però, è quello di eliminarli già a partire dal mese di settembre, mantenendo salvo solo l’obbligo di comunicazione delle liquidazioni IVA.
Tra gli adempimenti sotto il tiro ci sono anche redditometri e split payment: la volontà è quella di togliere ogni adempimento che “complica invece di semplificare”.
Sarà interessante vedere quali saranno gli sviluppi di tali importanti dichiarazioni.