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L’obbligo di presentazione dello spesometro per gli agricoltori esonerati è sempre stato un tema oggetto di grande discussione: a più riprese si è proposta l’abolizione di tale adempimento, ma, puntualmente, tali iniziative sono decadute.
Nella giornata di ieri, nell’ambito della formazione della legge di conversione del Decreto Dignità (D.L. 87/2018), la Commissione Finanze e Lavoro ha approvato un emendamento che sancisce l’esclusione dall’obbligo di invio dello spesometro per tutti gli imprenditori agricoli esonerati in base alla disciplina di cui all’art. 34, comma 6 del DPR 633/1972.
In linea generale, la disciplina contenuta nel DPR 633/1972 individua gli agricoltori esonerati come quei soggetti che, nell’anno precedente, hanno realizzato un volume d’affari non superiore a 7.000 euro, costituito per almeno due terzi da cessioni di prodotti agricoli compresi nella prima parte della Tabella A.
Gli agricoltori esonerati sono espressamente esclusi dagli adempimenti IVA, dagli obblighi documentali a quelli contabili, ma non dall’invio dello spesometro. Tali soggetti sono quindi tenuti ad inviare, in base a quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 1/2017, le autofatture attive emesse dagli acquirenti.
L’esenzione dall’obbligo dello spesometro è attribuita solo agli agricoltori esonerati operanti in zone montane. Come tali sono qualificati gli operatori agricoli che svolgono prevalentemente la loro attività su terreni:
Va precisato che, per accedere all’esclusione, almeno il 50% attività dall’agricoltore dovrà essere svolta in terreni collocati in zone montane. Inoltre, l’esonero non potrà essere invocato dagli agricoltori minimi che abbiano rinunciato al regime di esonero o che abbiano optato per il regime normale.
Come detto, tutto ciò potrebbe presto finire. Ieri, infatti, è stato approvato in Commissione l’emendamento che potrebbe sopprimere l’obbligo dello spesometro per tutti gli agricoltori esonerati.
Non si tratta della prima volta: più volte tale proposta era stata avanzata, qualche volta introdotto l’emendamento (come nell’ultima Legge di Bilancio), salvo poi non venire mai confermato in fase di approvazione del provvedimento definitivo.
L’emendamento approvato prevederebbe la piena esclusione dall’invio dello spesometro a decorrere dal 1° gennaio 2018. Pertanto, l’esclusione varrebbe, anche retroattivamente per quelle del 1° trimestre, per tutte le comunicazioni di quest’anno.
La speranza è che tale misura venga confermata in fase di approvazione: si tratterebbe di un atto di civiltà nei confronti di una categoria che, in questi anni, si è trovata a dover adempiere ad un obbligo gravoso e incongruente, che si è rivelato solamente una perdita di tempo e di denaro.