In periodo di emergenza COVID-19, le difficoltà economiche e occupazionali, nelle quali versano aziende e lavoratori del nostro Paese, invocano un inevitabile intervento da parte del Governo.
I Ministeri competenti starebbero lavorando ad una possibile proroga di ulteriori diciotto settimane della cassa integrazione, inserendola nel Decreto di Agosto.
L’emanazione o meno di questo provvedimento dipenderà sostanzialmente dai costi della cassa integrazione di maggio. Nel caso in cui l’impiego di risorse da parte dello Stato non sia troppo elevato, l’idea di prorogare e di allargare la cassa integrazione a tutti i settori economici potrebbe diventare realtà. Al momento, però, non vi sono notizie ufficiali.
La seconda possibilità, in relazione ai dati economici, potrebbe essere quella di prorogare la CIG solamente per i comparti economici che più hanno sofferto il lockdown.
In sostanza, al momento non vi è nulla di certo.
Quello che invece è sicuro, sono i numeri pubblicati dall’INPS relativi alle richieste di CIG.
Nello specifico, sono 109.853 le domande di cassa integrazione giacenti che non sono state autorizzate dall’INPS, né rigettate, né annullate e che corrispondono a 1,2 milioni di lavoratori.
Se 1,2 milioni di lavoratori, dunque, non hanno ancora avuto notizie in merito, 175.426 si sono visti autorizzare la richiesta e i datori di lavoro hanno già provveduto ad inviare l’SR41 (modello INPS per l’erogazione diretta da parte dell’Istituto ai lavoratori oggetto di ammortizzatore sociale). La maggior parte di questi, tuttavia, non ha ancora incassato una mensilità da marzo (89.004), dato preoccupante visto che in 9.850 casi l’SR41 è giunto nella posta elettronica dell’INPS prima del 31 maggio.
Va comunque detto, per correttezza, che non tutti gli 1,2 milioni di lavoratori potrebbero avere i requisiti per poter accedere alla CIG, anche se in media le percentuali di esclusione sono molto basse.
Attualmente, sono circa 1,4 milioni i lavoratori che si ritrovano senza cassa e, molti di loro, senza stipendio dal lockdown.
Da segnalare la grave situazione nella quale si trovano le aziende del settore artigiano. Il Fondo Bilaterale, dopo una prima e celere erogazione delle spettanze di marzo già nel mese di aprile, ad oggi non ha ancora ricevuto gli stanziamenti economici necessari dal Ministero, per poter pagare le mensilità di aprile, maggio e giugno.
A questo si aggiunge il divieto di licenziamenti in scadenza il prossimo 17 agosto e che, potrà anch’esso essere prorogato, ma non è chiaro se sarà valido per tutti i settori o solo per alcuni comparti merceologici.
Per quanto riguarda i contratti a termine, invece, la probabilità che questi siano prorogati, senza causale, fino a dicembre, è molto elevata.
Purtroppo, in un momento nel quale aziende e lavoratori avrebbero necessità di maggiori certezze sulle quali poter programmare il futuro e con esso la ripresa, ci vediamo costretti a limitarci a fornire informazioni di carattere generale, senza una reale possibilità di dare indicazioni precise e soprattutto programmatiche.
Andrea Fiumi, consulente del lavoro
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