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Ogni Legge di Bilancio che si rispetti propone inevitabili incentivi all’assunzione, finalizzati a spingere il “motore” del Paese, nella speranza di una ripartenza e crescita economica.
Il costo del lavoro rappresenta per le imprese Italiane uno dei fattori più “pesanti” nei bilanci e così la Legge di Bilancio 2021 prova a ridurre l’incidenza del costo del personale presentando una serie di benefici all’occupazione stabile.
L’art. 1 comma 10 della L. 178/2020 prevede benefici contributivi del 100%, nel limite di euro 6.000,00 annuali, in caso di assunzione e in caso di trasformazione a tempo indeterminato di soggetti con età inferiore ai 36 anni (ovvero 35 anni e 364 giorni).
L’assunzione o la trasformazione devono avvenire nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022.
La durata dell’incentivo è pari a trentasei mesi, elevati a quarantotto per quei datori di lavoro privati che effettuino assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata nelle seguenti Regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
In attesa della consueta Circolare con cui l’INPS definirà modalità di richiesta e requisiti aggiuntivi oltre a quelli già previsti dalla Legge di Bilancio, è opportuno fare molta attenzione alle previsioni normative ed ai relativi vincoli.
Infatti, se ad una prima e veloce lettura della Legge ci si sofferma esclusivamente sul requisito anagrafico dei candidati all’assunzione, approfondendo è opportuno e direi necessario fare attenzione anche ai “paletti” che la norma presenta:
Andrea Fiumi, consulente del lavoro