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Tra le numerose proroghe introdotte dal Decreto Sostegni, una molto interessante riguarda la possibilità di non apporre le causali nei rapporti a tempo determinato, fino al 31 dicembre 2021.
Salvaguardare i livelli occupazionali durante la crisi economica causata dal coronavirus, consiste anche nel superare le criticità che le norme impongono alle aziende e ai lavoratori stessi.
Il Decreto Dignità del 2018 aveva imposto una stretta all’utilizzo dei contratti a termine, vincolando il loro utilizzo a stringenti causali che, in questo particolare periodo, rappresentano un boomerang all’obiettivo della norma stessa.
Già prorogato sino al 30 aprile dalle precedenti disposizioni normative, il Decreto Sostegni amplia il periodo differendo i termini al 31 dicembre 2021.
La normativa sul contratto a termine prevede l’obbligo per le imprese di apporre una causale qualora il rapporto di lavoro venisse prorogato o rinnovato oltre i dodici mesi.
È opportuno precisare che da questa normativa sono esclusi i datori di lavoro che occupano operai agricoli a tempo determinato.
Le causali da utilizzare sono le seguenti:
Disposizione più volte rinviata, ma con l’intervento del Decreto Sostegni i datori di lavoro, anche se hanno già beneficiato delle precedenti proroghe, potranno nuovamente fare appello alla normativa e prorogare ulteriormente i rapporti a tempo determinato in essere, con la sola condizione che il contratto di lavoro non superi complessivamente i ventiquattro mesi.
Andrea Fiumi, consulente del lavoro