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Il Governo è pronto a varare il D.L. Sostegni-bis entro la prossima settimana e i rumors di “quello che sarà” iniziano già a circolare.
In attesa delle notizie ufficiali, si parla di un pacchetto lavoro consistente e volto ad attenuare lo sblocco dei licenziamenti e la fine degli ammortizzatori sociali COVID-19.
Le prime indicazioni sulle misure previste dal nuovo Decreto illustrano la creazione di un nuovo contratto di rioccupazione da estendere a tutti i settori.
Questo particolare contratto a tempo indeterminato, legato alla formazione e con un periodo di prova di sei mesi, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe un’alternativa al licenziamento, favorendo quindi il mantenimento dell’occupazione attraverso uno sgravio contributivo del 100% dei contributi a carico dell’azienda.
La durata dell’esonero, al momento ipotizzata per i primi sei mesi di occupazione, potrà essere cumulabile con altre agevolazioni a disposizione delle imprese.
Nel caso in cui, decorsi i primi sei mesi, il datore di lavoro decide di non trasformare a tempo indeterminato il lavoratore, si troverà a dover restituire quanto ricevuto in termini di riduzione contributiva.
Nuove idee anche per i settori maggiormente colpiti dalla pandemia come quelli del turismo e commercio.
Le ipotesi sono di un esonero contributivo del 100% per i dipendenti riconfermati dopo la rimozione del blocco dei licenziamenti e la fine degli ammortizzatori sociali. Sgravio la cui durata dovrebbe essere prevista sino al 31 dicembre 2021.
Al riguardo non si conosce molto di più, restiamo quindi in attesa di conoscere quali saranno le disposizioni ufficiali e solo dopo potremmo definire con maggiore puntualità quali saranno gli effettivi benefici reali per i datori di lavoro.
Andrea Fiumi, consulente del lavoro