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Da diversi mesi si parla di blocco dei licenziamenti e a seguire di sblocco dei licenziamenti, un tam tam che pare sia arrivato al capolinea.
Le aziende potranno procedere ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo (motivi economici) seguendo però due differenti percorsi normativi:
Se per le prime la data spartiacque è fissata per il 1° luglio 2021, per tutte le altre imprese si dovrà attendere il 1° novembre 2021.
Le recenti disposizioni introdotte dal Governo hanno previsto per le aziende rientranti nell’ambito della CIGO la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali senza il pagamento del contributo addizionale previsto dal D.Lgs. n. 148/2015 sino alla data del 31 dicembre 2021.
Le aziende di cui sopra potranno richiedere ulteriori ventisei settimane di ammortizzatori sociali durante i quali sarà vietato procedere a licenziamenti per motivi economici.
Il periodo coperto da CIG sarà dal 26 maggio al 31 dicembre e le aziende interessate dovranno dimostrare un calo del fatturato pari al 50% nel primo semestre 2021 rispetto al medesimo periodo del 2019. I lavoratori che potranno avere accesso all’ammortizzatore sociale sono coloro i quali risultano essere in possesso di un contratto di lavoro alla data del 26 maggio 2021.
In attesa che l’INPS fornisca le opportune specifiche operative, le imprese che decidono di non accedere ad ulteriori periodi di ammortizzatori sociali, potranno procedere alla risoluzione dei rapporti di lavoro nel rispetto della normativa che regolamenta la risoluzione per GMO.
Rimane invece tutto invariato per le altre tipologie di aziende. Per queste ultime il divieto di licenziamento proseguirà sino al 31 ottobre.
Restano, in ogni caso, possibili le risoluzioni dei rapporti di lavoro per:
Andrea Fiumi, consulente del lavoro