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Nel corso dell’iter di conversione in Legge del D.L. n. 127/2021, recante misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde e il rafforzamento del sistema di screening, sono stati approvati alcuni emendamenti che, se confermati, dovrebbero semplificare l’esecuzione dei controlli nei luoghi di lavoro.
Un primo emendamento prevede che, qualora la certificazione verde scada durante l’orario di lavoro, il lavoratore possa continuare a svolgere la prestazione lavorativa fino al termine del suo turno, senza che trovi applicazione la sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro prevista in capo al lavoratore dipendente.
In relazione ai lavoratori in somministrazione, un ulteriore emendamento prevede che l’attività di controllo del certificato verde sia posta esclusivamente in capo all’azienda utilizzatrice, senza dunque più coinvolgere l’agenzia di somministrazione, che resta soltanto tenuta a informare i lavoratori circa le prescrizioni in materia di green pass.
Ancora, i lavoratori del settore privato potranno richiedere ai datori di lavoro di trattenere una copia del proprio Green Pass, in modo tale che non sia più necessaria l’effettuazione di controlli sino alla scadenza di validità del certificato verde.
Un ultimo emendamento prevede, infine, la proroga del periodo in cui i datori di lavoro del settore privato con meno di quindici dipendenti possono sospendere e sostituire i lavoratori privi del Green Pass. Allo stato attuale, i lavoratori dipendenti privi della certificazione sono assenti ingiustificati e dopo cinque giorni possono essere sospesi per tutta la durata del contratto di sostituzione (della durata massima di dieci giorni e rinnovabile, una sola volta, entro il 31 dicembre 2021). L’emendamento approvato dal Senato, invece, prevede che i dieci giorni siano lavorativi e che il contratto di sostituzione possa essere rinnovato a più riprese, pur entro la fine del 2021.