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Da oltre un anno (quasi due) si sente parlare di blocco, o sospensione, dei licenziamenti.
Il Governo, da quando è esplosa la pandemia, ha sempre cercato di garantire i livelli occupazionali per le drammatiche difficoltà incontrate dalle imprese a causa della crisi da COVID-19, utilizzando provvedimenti di sospensione dei licenziamenti e contestualmente introducendo misure di protezione dei lavoratori ampliando la cassa integrazione, potenziandola e fornendo un vero e proprio supporto ad aziende e lavoratori in difficoltà.
Il 31 ottobre rappresenta una data da annotarsi sul calendario. Infatti, per le aziende che hanno fruito in maniera continuativa della CIG, la fine di ottobre coincide esattamente con la fine degli ammortizzatori sociali e contestualmente con la possibilità per queste aziende di procedere alla risoluzione dei rapporti di lavoro per motivi economici.
Tutto vero ma…
Il Decreto Fiscale del 21 ottobre 2021, tra i vari provvedimenti, ha introdotto anche la proroga degli ammortizzatori sociali per ulteriori tredici settimane che potranno essere goduti nel periodo 1° ottobre - 31 dicembre 2021.
Contestualmente, quindi, le aziende che intenderanno beneficiare di questa ulteriore proroga della CIG, si vedranno inevitabilmente impossibilitate a procedere alla risoluzione dei rapporti di lavoro in essere per GMO.
Il prolungamento della cassa integrazione è subordinato all’integrale fruizione delle ventotto settimane stanziate dal Decreto Sostegni, motivo per il quale le nuove tredici settimane potranno essere richieste solo dopo aver usufruito delle settimane di cui al precedente Decreto.
La data di fine blocco licenziamenti, per le aziende che intendono usufruire delle nuove settimane di CIGD/FIS, è quindi spostata al 31 dicembre 2021, mentre per i datori di lavoro che non si avvalgono delle ulteriori settimane, il 31 ottobre viene confermato quale sparti acque per procedere alla risoluzione dei rapporti di lavoro nel rispetto delle vigenti disposizioni normative.
Andrea Fiumi, consulente del lavoro