Il Consiglio dei Ministri tenutosi lo scorso 18 novembre ha approvato il Decreto Legislativo disciplinante l’assegno unico, ossia la nuova misura di sostegno alle famiglie che prevede il riconoscimento, dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età, di un contributo per ciascun figlio modulato in base all’ISEE del nucleo familiare. Alle famiglie con figli disabili (a carico), l’assegno unico sarà corrisposto senza limiti di età dei figli.
Il nuovo strumento sarà riconosciuto dal mese di marzo 2022 e sostituirà, già a partire dal 1° gennaio 2022, gli attuali bonus per la genitorialità. Dal mese di marzo 2022, inoltre, l’assegno unico sostituirà anche le detrazioni fiscali per i figli a carico (salvo quelle per gli over 21) e gli assegni familiari.
La domanda per fruire dell’assegno unico potrà essere presentata all’INPS dal 1° gennaio al 30 giugno 2022 (termine ultimo per non perdere gli arretrati dal mese di marzo).
La misura dell’assegno unico è collegata all’ISEE del nucleo familiare. I nuclei familiari con ISEE al di sotto di 15.000 euro potranno beneficiare degli importi massimi, che scenderanno progressivamente al crescere dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. In ogni caso, al superamento della soglia massima, fissata a 40.000 euro, è previsto il riconoscimento di un importo minimo garantito, pari a 50 euro per ciascun figlio minore.
Ad esempio, un nucleo familiare con ISEE fino a 15.000 euro, potrà percepire 175 euro al mese con un figlio, 350 euro al mese con due figli, 610 euro al mese con tre figli e 970 euro al mese con quattro figli (aumentati a 1.090 euro al mese se entrambi i genitori lavorano). I nuclei familiari con ISEE superiore a 40.000 euro, invece, percepiranno 50 euro al mese con un figlio, 100 euro al mese con due figli, 165 euro al mese con tre figli e 330 euro al mese con quattro figli (in questo caso non opera la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori). La soglia minima dell’assegno unico dovrebbe potersi applicare anche nell’ipotesi di presentazione dell’istanza senza aver provveduto alla definizione dell’ISEE.
In relazione ai figli di età compresa tra 18 e 21 anni è prevista l’erogazione di un importo ridotto mensile (pari a 85 euro per i nuclei familiari con ISEE al di sotto dei 15.000 euro e a 25 euro per le famiglie con ISEE al di sopra di 40.000 euro). Tali importi ridotti sono riconosciuti a condizione che i ragazzi studino, svolgano tirocini con redditi minimi o siano impegnati nel servizio civile universale.
L’importo dell’assegno unico può essere poi maggiorato al ricorrere di talune condizioni. Ad esempio, alle famiglie con quattro o più figli è riconosciuta una maggiorazione forfettaria mensile di 100 euro mentre, alle mamme di età inferiore ai 21 anni, è riconosciuta una maggiorazione di 20 euro mensili.
Infine, alle famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro, beneficiarie degli assegni al nucleo familiare, potrà essere riconosciuta, fino al 2025, una sorta di compensazione, in aggiunta all’importo dell’assegno unico, commisurata alle detrazioni fiscali e agli assegni familiari attualmente percepiti da entrambi i genitori.
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