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Il Codice Disciplinare è il documento obbligatorio contenente le disposizioni derivanti dalla legge, dai contratti collettivi applicati o dai regolamenti aziendali, riguardanti i comportamenti che il lavoratore è tenuto ad osservare sul luogo di lavoro e quelli invece vietati.
Vengono richiamate le norme del CCNL applicato dall’azienda inerenti ai doveri del personale e alle regole disciplinari. Questo riporta informazioni quali: gli obblighi, i doveri, i comportamenti vietati, le sanzioni previste in caso di violazione, oltre alle procedure di contestazione e i termini per l’esercizio di difesa da parte del lavoratore.
La pubblica affissione del Codice Disciplinare è un onere per il datore di lavoro in quanto è presupposto essenziale ai fini del corretto esercizio del potere disciplinare dello stesso.
Infatti, in caso di inosservanza di tale obbligo, le eventuali sanzioni disciplinari irrogate al lavoratore vengono dichiarate illegittime. Incombe quindi sul datore di lavoro anche l’onere di provare l’avvenuta ed ininterrotta affissione del codice disciplinare tramite una forma di pubblicità idonea ad assolvere la funzione.
Il Codice Disciplinare deve essere portato a conoscenza dei lavoratori tramite l’affissione in un luogo accessibile a tutti oppure mediante sistemi equipollenti. Viene considerato, nello specifico, un punto del luogo di lavoro che risulti di comune e frequente passaggio da parte dei lavoratori, come ad esempio l’ingresso dell’azienda. Se poi l'azienda è articolata in più sedi, l'affissione del Codice aziendale deve essere effettuata in ciascuna di esse.
Lo Statuto dei lavoratori, all’articolo 7, comma 1, prevede infatti che le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna di esse può essere applicata e alle procedure di contestazione delle stesse, debbano essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a tutti.
Costituiscono eccezione a questo principio i casi in cui il dipendente si sia reso responsabile di condotte vietate dalla legge, ad esempio nei casi di violazione dei doveri di diligenza e fedeltà ai sensi degli artt. 2104 e 2105 c.c. oppure, come da recente giurisprudenza in materia, nei casi in cui sia percepibile dal soggetto che il proprio comportamento costituisca un illecito in quanto contrario al c.d. minimo etico o a norme di rilevanza penale. Solo in questi casi le sanzioni disciplinari irrogate in assenza di pubblica affissione del Codice Disciplinare in luogo accessibile a tutti potranno considerarsi valide.
Recentemente, la Corte di Cassazione, con Sentenza n. 33811 del 2021, ha riconosciuto sufficiente, ai fini della pubblicazione, l’affissione in luogo accessibile a tutti dell’intero Contratto Collettivo Nazionale in cui siano contenute anche le norme riguardanti il Codice Disciplinare.
È consigliabile, in ogni caso, al fine di evitare contestazioni, procedere all’affissione come previsto dalla normativa.
Andrea Fiumi, consulente del lavoro